Valore Aggiunto

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sunOgni azione richiede fatica, cioe` energia.

Anche il semplice titillare lo schermo di un moderno smartofono consuma qualche microwatt di potenza umana che dobbiamo ripristinare con l’ingestione di un biscottino, una caramella, una leccatina di gelato o un sorso di birra a seconda dei gusti.

Lo stesso vale per qualunque altra azione, compresa l’estrazione del petrolio che dopo varie trasformazioni versiamo nel serbatoio dell’automobile per andare al supermercato sottocasa invece di fare le scale con le borse piene.

Certo che lasciando l’acqua nel ruscello o il petrolio sottoterra non ne godiamo i vantaggi a tavola o per strada, quindi spendendo dell’energia per ottenerli, aggiungiamo egoisticamente valore a tali beni messici a disposizione dalla Natura.

Ma purtroppo la menzogna insita nel concetto di valore aggiunto non ci sfiora nemmeno e se qualcuno ne parla ci da pure fastidio.

Infatti, se solo volessimo fare onesta attenzione all’aspetto globale di una semplice bottiglia d’acqua o di un pieno di benzina, dovremmo valutare tutti i valori insiti nel loro ottenimento paragonandoli al valore effettivamente prodotto nel loro uso.

Se facessimo tale esercizio capiremmo subito che ogni passo elementare, dalla costruzione, trasporto ed installazione della trivella in mezzo al mare, fino alla costruzione e gestione della pompa di benzina, passando per raffinerie, petroliere, conflitti in medio oriente, tasse a governi inefficienti e bustarelle a politici vari, consiste in un costo da detrarre… dal valore energetico iniziale di quel litro di olio grezzo accumulato in centinaia di migliaia d’anni che ci porta a spasso la domenica. E quindi, l’appropriazione ed uso di quella sacca d’olio situata chilometri sotto il fondale oceanico, in realta`, costa all’Ambiente, di cui facciamo parte, sempre piu` di cio` che produce per noi.

L’economista di turno, nella sua infinita ed infima miopia, ci dira` a questo punto che il ritorno energetico del petrolio e` tuttavia positivo, cioe` che si spende meno energia per ottenerlo di quanta se ne ricavi poi nel bruciarlo, ma se solo volessimo onestamente pensare al costo energetico del processo geologico che lo ha prodotto ne capiremmo immediatamente l’errore madornale.

La realta` infatti e` che qualunque attivita` si faccia, si e` sempre in passivo.

Tale fatto, purtroppo incomprensibile ed inacettabile ai piu`, segue dalla Termodinamica ed e` espresso dalla sua Seconda Legge, che ci dice, nel piu` semplice dei suoi enunciati, che nessun processo termodinamico puo` raggiungere il rendimento unitario, cioe` ci sono sempre delle perdite. Sempre.

Cio e` anche espresso dalla cosiddetta Crescita Entropica, che accompagna ogni processo, ogni azione, qualunque essa sia, se solo si voglia allargare l’osservazione a tutte le parti del processo.

Per dirla tutta, ogni volta che ci illudiamo di aver ottenuto un guadagno, la triste realta` e` che qualcuno o qualcosa ha subito una perdita superiore al nostro guadagno perche` il risultato finale puo` solo essere in perdita.

Solamente l’ignoranza, la malafede o una visione molto parziale ed egoista del mondo possono pertanto parlare di crescita o guadagno.

Ecco che il “Valore Aggiunto” di qualsiasi azione umana e` in realta` un “Valore Sottratto” all’Ambiente e si accompagna sempre ad un “Valore Distrutto” che e` il costo aggiuntivo delle inefficienze irrimediabilmente presenti nel processo dell’azione stessa. La Seconda Legge della Termodinamica ci dice che purtroppo non potremo mai ripagare tale Valore che abbiamo Sottratto all’Ambiente e quindi potremmo anche chiamarlo Valore Rubato… se solo volessimo essere onesti fino in fondo. Mi chiedo quale politicante avrebbe il coraggio di proporre l’Imposta sul Valore Rubato… e quanti voti riceverebbe !

Se fossimo cosi` onesti, dovremmo percio` ammettere che il Valore Iniziale di qualunque bene ottenuto dall’Ambiente e` la somma del Valore Distrutto e del Valore Rubato, che dopo essere stato usato per i nostri comodi umani viene scaricato nell’ambiente come Valore Usato ed inutilizzable… infatti sono tutti valori che non possono essere piu` riciclati avendone irrimediabilmente aumentato l’Entropia.

Per fortuna c’e` il Sole che ci innonda di Energia per ripristinare cio` che abbiamo consumato… se solo avessimo la pazienza di aspettare qualche centinaio di migliaia d’anni prima di fare il prossimo pieno…

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Non credo nelle definizioni, ma dovendone scrivere una mi posso definire un inventore appassionato di autosufficienza. Ho studiato ingegneria meccanica, servito come ufficiale di Marina e fatto varie esperienze lavorative, dalla multinazionale al piccolo ufficio di progettazione. Poi ho deciso di diventare imprenditore nel campo della ricerca e sviluppo, realizzando sistemi di propulsione per nanosatelliti, sistemi ottici e nanosatelliti completi che permettono di ottenere immagini della terra a costi migliaia di volte inferiori a quelli dei satelliti normalmente usati dai governi e dalla grande industria. Negli ultimi anni mi sono dedicato allo studio di come le moderne tecnologie possono essere d'aiuto in una societa` sostenibile ed a misura d'uomo e ritengo di aver trovato la soluzione a patto di trasformare l'organizzazione del lavoro in modo da rivalutare la creativita` e l'efficienza dell'individuo in tutte le sue capacita` rispetto alla massimizzazione del profitto monetario.

2 Commenti

  1. Mi chiedo, alla fine di questa dissertazione perchè l’autore della medesima non si uccida. Se ogni azione è fatta in perdita non resta altro da fare. Non perchè uccidendosi si ripristinerebbe minimamente il bilancio, ma solo perchè l’ultima azione “in oerdita” farebbe cessare una perdita. La domanda è hai l’autore il coraggio di farlo? Ma ancor prima, se ognibazione è in oerdita perchè scrive?, anche lo scrivere è un’azione e perchè sta leggendo?, se sta leggendo.

  2. E perché tu a tua volta scrivi…….sei in perdita,
    E perché io scrivo ………sono in perdita,
    E perché pensiamo……….siamo in perdita.

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