Ho da poco finito di leggere una delle pietre miliari della Decrescita: il ponderoso tomo di Georgescu-Roegen “The Entropy Law and the Economic Process” (1971). Harvard University Press: Cambridge, Massachusetts.
In aggiunta mi sono anche letto “Beyond Growth (1996)” di Herman Daly ed ho sfogliato “The Role of Money” di Frederick Soddy: rispettivamente seguito ed introduzione a Roegen.
La prima impressione conferma un po’ la scarsa fama che ha Roegen tra i non addetti ai lavori, ma non mi sono voluto scoraggiare ed ho insistito a cercare fino in fondo il tesoro che sapevo esser nascosto in quelle pagine.
Ebbene l’ho trovato, ben sepolto tra infinite discussioni sulla filosofia della scienza, tentativi di spiegare la fisica e la termodinamica nel modo piu` complesso possibile e digressioni varie, addirittura sul libero arbitrio…
Il tesoro pero’ e` contenuto in uno solo dei tanti capitoli, il decimo, e si puo` piu` o meno riassumere come segue:
“L’energia che utilizziamo per far funzionare la nostra societa` e che e` alla base della vera economia globale non e` finita e non e` neppure rinnovabile.”
Ovvio e semplice, bastava dirlo, no ?
Il tesoro di Georgescu-Roegen e` proprio qui, cioe` nell’aver detto per primo da economista non solo che le risorse del nostro pianeta, ma anche di tutto l’universo, non sono infinite, ma anche che non sono neppure rinnovabili. La non rinnovabilita’ e’ la novita’.
Certo che i fisici studiosi della termodinamica l’avevano detto cent’anni prima, ma non possiamo mica pretendere che gli economisti li avessero ascoltati e capiti subito, no ? Ovviamente avevano anche ignorato il povero Soddy, che qualche decennio prima di Roegen aveva detto piu` o meno le stesse cose… ma Soddy era un chimico ed aveva anche un premio Nobel, mica era un economista.
E quindi onore a Georgescu-Roegen che per primo ha portato il Verbo nella pseudo scienza Economica.
Peccato che, a parte pochi addetti ai lavori, e qualche fanatico della decrescita come il sottoscritto, nessuno si stia prendendo la briga di far nulla in proposito.
Forse val la pena di ribadire nuovamente il concetto:
In ultima analisi, tutto cio` che facciamo puo` essere ricondotto agli scambi di Energia ed al suo spreco.
Infatti qualunque processo energetico che produca lavoro, cioe` un effetto di qualche utilita` (come l’arare un campo o blaterare ad una conferenza), si ottiene trasformando energia ad alta temperatura nel lavoro stesso piu` energia di scarto a bassa temperatura.
Ecco, anche se la somma di tutte le energie in gioco, lavoro incluso, non cambia prima e dopo il processo, cio` che cambia inesorabilmente e` l’utilizzabilita` dell’energia spesa, perche` una volta scesa a bassa temperatura non puo` piu` venir utilizzata senza spendere piu` lavoro di cio` che se ne potrebbe ricavare.
Si tratta semplicemente della seconda legge della termodinamica, che, in altre parole, sancisce la crescita dell’Entropia, la crescita del disordine, l’inevitabile spreco che avviene accanto ad ogni produzione di lavoro.
Insomma questo ha detto Roegen; ed io aggiungo:
la decrescita di cio che e` utilizzabile non e` semplicemente un concetto sociale o politico, non e` nemmeno un concetto esclusivamente umano, ma e` una legge universale della fisica, meglio adeguarsi allora, no ?
e non finisce qui, perche` quando si apre questa porta, cambia tutto il discorso…
… ne riparliamo…
Immagine in evidenza: Nicolas Georgescu-Roegen (fonte: Wikimedia Commons)
In effetti anche all’interno della decrescita Georgescu Roegen non viene apprezzato a dovere, forse perché, nonostante la sua eterodossia, si è ritenuto fino alla fine un’economista, e ‘uscire dall’economia’ è una delle parole d’ordine della decrescita. Tra l’altro il principale mentore di Roegen (lo ha indirizzato agli studi economici) è stato Joseph Schumpeter, il teorico della ‘distruzione creativa’, in pratica l’ideologia fondante dell’economia della crescita. Sicuramente non un caso.
Grazie! Ho letto con molto interesse il tuo articolo.
Sono riuscito a seguire fintanto che hai parlato della seconda legge della termodinamica. A quel punto mi sono fermato e ho riletto…
A mio modo di vedere la tendenza a produrre e sprecare energia provoca una raffreddamento il sistema, l’entropia cala.
La vedo come un modo per canalizzare le energie, direzionare gli intenti, programmare gli interessi,… sì daccordo, un gran fai fai a consumare-produrre-consumare-… ma tutto racchiuso in nicchie più e meno grandi. Tutti a correre sul tapis roulant come criceti. Il consumo di energia è circoscritto e soprattutto controllato… da chi ha interesse a mantenere alto il profitto.
Affascinante anche la tua traiettoria professionale. Complimenti per l’intuito e il coraggio.
Ciao