….come sarà il mondo “decresciuto”?

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Un sondaggio fra i lettori: come immaginate il mondo?

Descrivere la società contemporanea mettendone in luce le ingiustizie, le contraddizioni e tutto ciò che di inaccettabile vi è in essa è spesso (come giustamente ha fatto notare un lettore di un mio articolo precedente) inutile perchè sono fatti talmente ovvi che sono sotto gli occhi di tutti.

Segnalare che l’1% più ricco della popolazione mondiale possiede il 48% della ricchezza globale mentre il restante 52% è posseduto per lo più dal 20% più fortunato così che al restante 79% cioè la stragrande maggioranza della popolazione mondiale rimane da spartirsi il 5,5% dell’intera torta a cosa serve? Lamentare che l’attività delle multinazionali a caccia di profitto devastano il pianetà e riducono intere popolazioni alla miseria, che nelle società occidentali si passa la maggiorparte della vita attiva a svolgere un lavoro alienante per procurarsi il denaro che alimenta la perversa macchina consumistica che nutre le stesse multinazionali che ci avvelenano l’ambiente a che serve? Denunciare le continue guerre indotte per scopi economici in molte parti del mondo che alimentano quella rabbia e quella sete di vendetta che generano il terrorismo a che serve? Si rischia di fare la figura del bambino ingenuo che come nella favola del Re Nudo denuncia ciò che tutti sanno ma non dicono.

E’ facile insomma dire ciò che non va quando ci si pone da un punto di vista critico quale è quello di noi che sosteniamo la decrescita che rappresenta l’anticristo dell’ideologia attualmente imperante cioè quella capitalistica e consumistica.

Ma poi ci siamo chiesti: come dovrebbe essere il mondo che vorremmo? Io personalmente devo ammettere  che talmente abituato ai mostruosi orrori in cui sono immerso quotidianamente faccio fatica a immaginare un mondo diverso. Invito i frequentatori di questo blog a porsi questa domanda e dare una risposta.

Io immagino un mondo dove innanzitutto si lavora meno, dove il lavoro torna a essere un dovere e non un diritto: il dovere che ha l’individuo di partecipare con la sua attività al benessere del gruppo di cui fa parte. Un mondo dove si lavora lo stretto necessario e in cui il resto del tempo possa essere dedicato ad altre attività più interessanti e divertenti.

Un mondo dove non ci siano più le nazioni e di conseguenza le guerre che affliggono gli uomini e dove si faccia di tutto per eliminare la povertà e la miseria per tutti senza distinzioni di sesso razza etnia ecc ecc.

Un mondo dove si torni a consumare quel che serve agli individui per il loro benessere e non ciò che serve all’economia e alle multinazionali a caccia di profitti.

Un mondo dove continui a esistere si la proprietà privata ma che sia sottoposta all’etica e al buonsenso per cui si può essere più ricchi fino a 50 volte, 100 volte ma che non sia possibile ad esempio che un individuo abbia 100 case e un’altro non abbia un tetto.

Un mondo in cui al centro di ogni attività o impresa di qualsiasi natura essa sia ci sia sempre il benessere delle persone e della collettività.

Un mondo dove sia considerato grande un uomo non per la sua ricchezza e il suo successo economico ma per il suo valore etico morale (come lo era fra gli antichi greci) e una civiltà sia considerata grande non se costruisce grossi edifici (un grosso omaggio alla stupidità umana) o se ha un grosso prodotto interno lordo ma se protegge e fa vivere nella giustizia e nel benessere i suoi cittadini.

Un mondo dove la tecnologia venga messa a disposizione delle persone, tutte le persone e non a disposizione di un elitè ristretta.

Un mondo dove gli uomini si sentono parte di una comunità e non individui in lotta con altri individui per spartirsi le risorse.

Un mondo dove i servizi essenziali siano collettivi come il trasporto.

…e altro

3 Commenti

  1. Ciao Diego
    Hai scritto :“…come dovrebbe essere il mondo che vorremmo? Io personalmente devo ammettere che talmente abituato ai mostruosi orrori in cui sono immerso quotidianamente faccio fatica a immaginare un mondo diverso. Invito i frequentatori di questo blog a porsi questa domanda e dare una risposta.”
    Diego, hai fatto la domande delle domande!
    E’ da alcuni anni che mi sono posto il problema di come e di cosa dovremmo riempire la vita al posto del consumo per il consumo e di altre droghe di cui ci ingozziamo. Se ci si pone il problema è perché il mondo non va bene così com’è (per tanti e svariati motivi).
    L’anno scorso ho fatto un lavoro a cui ho dato il titolo “Il futuro straordinario” che poi ho pubblicato su questo blog (è raggiungibile all’indirizzo http://www.decrescita.com/news/il-futuro-straordinario/ ).
    In questo lavoro ho cercato di fare il punto sulla complessa situazione in cui ci troviamo e alla fine ho solamente accennato a quattro punti leva, cioè alle motivazioni che porteranno a smuoverci da questa situazione.
    Diego, ti invito a leggere questo lavoro in modo che ci si possa confrontare.
    Ciao
    Armando

  2. Penso che uno dei gravi problemi del movimento ambientalista in genere sia sempre stato quello di pensare che ‘salvare la pelle’ sia di per sé una motivazione sufficiente ad agire, in stile istinto di sopravvivenza, tuttavia un’esistenza senza senso a livello della singola persona è causa di suicidio. Donella Meadows la chiamava ‘visione’ e praticamente intendeva lo stesso concetto di Diego. Penso che uno dei grandi problemi attuali sia proprio questo, non troviamo un senso alla logica che fa andare al mondo e questo ci trascina verso un’apatia suicida.

  3. Immaginare un mondo migliore non deve farci dimenticare la realtà e la complessità delle società umane. Ovviamente non possiamo sperare e immaginare che si possano risolvere i problemi e le contraddizioni del nostro tempo con un colpo di spugna che ci faccia ripartire da zero e ci conduca immediatamente in un mondo perfetto. Ciò che però mi lascia senza parole è il fatto che l’intera classe dirigente e tutta l’opinione pubblica del mondo occidentale non ha il minimo sentore che la strada indicata dalla mentalità capitalistica fatta di sviluppo economico e consumo sfrenato sia un vicolo cieco. Non si può salvare il mondo da un giorno all’altro, il cammino sicuramente sarà pur lento ma se camminando anche lentamente si va nella direzione sbagliata vuol dire che non c’è proprio speranza.
    Per quanto riguarda il movimento decrescente temo proprio ciò che ha fatto notare Igor e cioè che le motivazioni che alimentano questo movimento siano di tipo egoistiche, siano le spinte di una società che non mette in discussione la sua ideologia in quanto portatrice di sfruttamentto e infelicità per i suoi membri e per gran parte dell’umanità ma solo perchè è oramai minacciata la sua stessa esistenza.
    Quando parliamo di decrescita dobbiamo ricordarci che miseria e sofferenza sono presenti già adesso nel mondo e che anche se non sono italiani o europei ci sono milioni di persone che subiscono le conseguenze dei nostri stili di vita. Noi che crediamo nella decrescita abbiamo il dovere di far capire al mondo che l’ideologia capitalistica è sbagliata e porta sofferenze e miseria e che va cambiata non solo perchè a lungo andare porterà il mondo a un ovvio disastro ambientale.

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