Rivoluzionaria proposta per una nuova legge elettorale

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1996

Dopo attente riflessioni, dopo essermi attentamente documentato, aver soppesato con cautela tutti i pro e contro della situazione, esaminato i precedenti ed effettuato complicati calcoli che ora preferisco non mostrare per non tediare voi che mi state pazientemente leggendo, ho trovato una soluzione rivoluzionaria al problema della nuova legge elettorale, che tanto preme ai nostri amati politici, interessati esclusivamente agli interessi dei cittadini e non (come alcuni maligni sostengono) a curare il proprio orticello. Ecco la soluzione, che si riassume in un semplice assioma derivato da tutti i calcoli fatti:

“Un cittadino = Un voto”

Niente collegi o ripartizioni varie, niente grandi elettori o altri artifizi, nessuna regione che conta più di un’altra: il voto di un cittadino di Perugia deve valere esattamente quanto quello di uno di Milano o di Atrani. Chi prende più voti su scala NAZIONALE vince le elezioni e va a governare, sia al Senato che alla Camera Dei Deputati. Oddìo, non sarà una proposta troppo complicata? Riusciranno i nostri eroi a recepirla?

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Nato nel 1969 a Pesaro, nel 1988 mi sono diplomato come Perito Turistico e nel ’93 ho completato un corso di Operatore di Marketing per PMI. Dopo quarant’anni vissuti sulla riviera romagnola, mi sono sposato e trasferito nelle Marche. Entrato molto presto nel mondo del lavoro (più per necessità che per scelta), ho avuto modo di notare con dispiacere che alla medesima domanda, ovvero: “Cosa serve per vivere?” una volta avremmo risposto “Un tetto, cibo ,acqua e la salute”, mentre ora semplicemente “Servono i soldi”. Questa triste constatazione mi ha fatto capire di essere sostenitore della decrescita già molto tempo prima di aver conosciuto il termine.

2 Commenti

  1. La proposta è di una chiarezza cristallina: chi ama rimestare e nascondere le proprie azioni nel torbido non può che rigettarla, nasconderla sotto parole sprezzanti e menzognere…

    • In effetti è quello che penso anche io: a livello nazionale secondo me è la sola via percorribile. A livello locale poi ci possono essere degli aggiustamenti, ma il principio deve essere sempre quello, semplice e senza possibilità di fraintendimenti: vince chi prende più voti. Punto.

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