Petizione per la tutela di chi vive nelle zone agricola da pesticidi e diserbanti

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Condividiamo volentieri la petizione “Tuteliamo le persone che vivono nelle zone agricole da Pesticidi e Diserbanti” promossa su Avaaz da Renato Bottiglia (amministratore del gruppo Facebook No Pesticidi) e indirizzata a Presidenza del Consiglio, Ministero della Salute, Ministero delle Politiche Agricole, Commissione Europea.

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TESTO COMPLETO PETIZIONE

Art. 32 della Costituzione Italiana: “La
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e
interesse della collettività…”

E’ ormai chiaro e scientificamente provato che l’esposizione ad alcuni pesticidi è associata a diverse forme di tumore, malattie neurogenerative e malattie neonatali. Numerosi dati suggeriscono inoltre che alcune di queste sostanze potrebbero danneggiare il sistema ormonale, il sistema immunitario e quello nervoso. Il principale mezzo di esposizione è l’alimentazione ma gli agricoltori, le loro famiglie e le persone che vivono in aree rurali dove si pratica l’agricoltura intensiva, sono i più colpiti dall’uso di pesticidi. Attualmente dalle normative vigenti, sono esplicitamente vietati solo i trattamenti in prossimità dei pozzi, mentre vi è un vuoto normativo per quanto riguarda i trattamenti in prossimità di abitazioni e giardini, eccetto sporadici regolamenti comunali che ovviamente valgono solo sul territorio del Comune che li ha emanati. E’ necessario che si introduca invece urgentemente una specifica normativa in caso di utilizzo di prodotti fitosanitari al fine di tutelare la salute di tutti e principalmente:
– rispetto di distanze di sicurezza non inferiori a m 50 dalle abitazioni e dai campi coltivati a produzione biologica;
obbligo di avvisare i confinanti almeno 72 ore prima di ogni trattamento (per evitare che i prodotti fitosanitari possano depositarsi sugli abiti stesi, intossicare chi mangia in giardino o addirittura i bambini che giocano all’aperto) ed esposizione di cartelli che avvisino del pericolo in seguito ai trattamenti.
– regolamentazione per le strade di accesso ai fondi interclusi di almeno 5 metri di sicurezza (anche per quanto riguarda la costruzione di serre agricole) per ogni lato di strada interpoderale, ove tale strada fosse l’unica possibilità per accedere al fondo.
– introduzione di sanzioni severe per fare in modo che queste leggi vengano rispettate (ad esempio il ritiro del patentino e una pesante multa).
Come si evince anche dall’ultimo rapporto di Greenpeace, “Tossico come un pesticida”, i danni arrecati e arrecabili alla popolazione a causa di queste pericolose sostanze chimiche, sono gravissimi. Basterebbe comunque anche solo considerare il noto Principio di precauzione, vigente nell’ordinamento in forza dell’articolo 174 del Trattato UE, secondo il quale, al fine di garantire la protezione di beni fondamentali, come la salute o l’ambiente, è necessaria l’adozione o l’imposizione di determinate misure di cautela anche in situazioni di incertezza scientifica, nelle quali è ipotizzabile soltanto una situazione di rischio, e non è invece dimostrata, allo stato delle attuali conoscenze scientifiche, la sicura o anche solo probabile evoluzione del rischio in pericolo.
La salute è un nostro diritto, sancito dalla Costituzione italiana… difendiamolo!

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