Non fanno piu` gli alveari di una volta. Io sono una delle ultime operaie nate nella celletta esagonale e queste nuove apibot mi fanno quasi venire un complesso di inferiorita` per i miei rozzi natali.
Da quando il DDT e le altre porcherie OGM ci hanno fanno ammalare in massa ed i coltivatori di mandorle hanno cominciato a perdere davvero soldi, ecco che le api robot, le apibot in silicio microfabbricato, hanno cominciato a prendere il nostro posto.
Naturalmente le mandorle non sono scese di prezzo, ma almeno sono ancora sui tavoli di chi se le puo` permettere.
Infatti per fare una di noi bastava la regina ed un po’ di polline, che poi era comunque parte del nostro lavoro. Invece per le apibot intanto bisogna ammortizzare i diecimila mesi-uomo di ricerca e sviluppo anticipati dai miliardari californiani. Poi bisogna mettere su una linea di microfabbricazione in camera pulita, nanolitografia ultravioletta e a raggi X, incisione profonda al plasma, microsaldature al laser… e per fortuna che si possono comprare le stesse macchine con cui si fanno gli accelerometri e giroscopi degli smartofoni, altrimenti ogni apebot costerebbe come una Ferrari, non solamente come una Vespa, scusate il gioco di parole…
E cosi`, noi povere operaie stagionali da quattro soldi ci vediamo rimpiazzate da queste fantastiche automate volanti che lavorano giorno e notte, estate ed inverno, a telecomando, altro che seguire il sole e danzare per le colleghe… i nuovi sciami comunicano ad 1 Giga Bite al secondo a 10 Giga Hertz di frequenza !
Ma, per fortuna, le mandorle ci sono ancora… fino a che non faranno anche quelle in camera pulita !