Terra, siamo su questa Terra, minuscoli elementi, vivi, pensanti, sensibili, emotivi,…
Condividiamo la sorte di piante, animali; la tecnologia ci aiuta a scoprire anche il mondo minuscolo, non visibile a occhio nudo, ma che pure esiste e vive…
E se alziamo i nostri minuscoli occhi ci vediamo come batteri microscopici dentro un mondo – universo dalle immense dimensioni che ogni giorno di più scopriamo grazie anche qui alla tecnologia.
Ma che differenza c’è nella sorte dei vari tipi di esseri viventi? Tra uomo , insetto, batterio, pianta?
Noi umani ci sentiamo “grandi “, privilegiati perché siamo consapevoli di avere un’anima, uno spirito, qualcosa di impalpabile e non visibile che ci rende consapevoli di esistere.
Crediamo di essere gli unici ad avere questo privilegio: di pensare e di sapere di pensare.
Ma che ne sappiamo noi del grado di consapevolezza di un filo d’erba, di una pianta di rosmarino, di un uccello o di un batterio?
Solo perché noi studiamo questi esseri ci sentiamo uno o dieci gradini più su di loro.
Ma sarà poi vero?
E se qualcuno studiasse noi così come noi studiamo il mondo che ci ospita e tutto ciò che contiene?
Che ne sarebbe della nostra “ grandezza”? Specialità? Unicità?
Mi sento dentro un mondo che come scheggia impazzita corre per celesti vie.
In realtà la scienza ci dice che tutto questo gigantesco movimento ha una sua legge, non è casuale: il Sole attrae la Terra, la Galassia attrae il Sole, la Galassia è attratta da altre galassie,…
Ma dove sta il motore principale, colui o quella cosa che dà il via a tutto questo movimento che tanto ci meraviglia per la sua “ stupendezza” ?
Io sento che dentro questa immensità, anzi che la stessa immensità è Dio.
Dove c’è vita c’è Dio, ove c’è respiro c’è l’alito di Dio.
Solo che viviamo una delle forme , delle manifestazioni con cui Lui ci si rivela, forse la più semplice e immediata, per quanto straordinaria possa apparire.
Forse semplicemente quella adatta alle nostre capacità di pensiero e di comprensione.
Non credo che questa stupenda realtà sia l’unica possibile.
Piuttosto che sia solo una delle tante possibili.
Mi sovviene la trasformazione sul Tabor: lì Cristo si è manifestato in tutto il suo splendore.
Una breve esperienza per persone come noi, così che potessero “ vedere”, sia pure per poco, altri modi di “ essere” di Dio, di manifestarsi.
Siamo noi, per ora, dotati di insufficienti mezzi per sperimentare “ stati dell’Esistere” diversi da quelli che noi stessi viviamo.
Se solo fossimo in grado di raggiungere livelli superiori di Energia, potremmo vedere altre realtà, essere noi stessi “ Esseri diversi” .
E Dio, che tutto può, non è certo limitato e racchiuso in questo tipo di mondo che noi conosciamo, nel quale viviamo e che ancora non abbiamo penetrato interamente,che ancora ha molto da offrire all’uomo in fatto di scoperte.
Le infinita possibilità di Dio, le infinite Sue modalità di Essere, di apparire, di manifestarsi sono l’unica spiegazione per me.
Dio è ovunque, ma non solo sotto le forme che i nostri sensi rilevano. E’ molto più e molto diverso: aspetta solo che noi umani lo comprendiamo.
Forse lo hanno compreso i mistici di ogni tempo e religione.
Mi risulta inaccettabile pensare di vivere in un mondo, che per quanto vario e immenso, è finito e unico e senza alternative.
Il Dio in cui credo non può vivere così ristretto ed esaurirsi in queste meraviglie, perché tali sono, dell’ Universo nel quale siamo immersi.
Dio E’.
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bello! del resto, non puo’ che essere interessante tutto cio’ che viene espresso da persone controcorrente! nel senso buono del termine.
Mi pongo una domanda riallacciandomi alla tematica del suo articolo;” se c’e’ un dio che tutto puo’,come e’ possibile che ci sia sempre stato il male ?
Leggero’ i suoi articoli e libri.
Buona giornata.
Paolo
Buona sera Paolo.
La domanda sul dolore ( perché se c’è Dio?) resta difficile da giustificare. Per tutti, credenti e non credenti. Personalmente sono approdata a una visione che mi porta a comprenderne le cause ( almeno in parte).
Penso che molto spesso siamo noi gli artefici delle nostre sofferenze. Può apparire una eresia questa affermazione ma provo ad esemplificare.
Storia d’amore e pene d’amore ( tema attuale quanto mai). Quanto spesso è fonte di dolore, di rabbia, di disperazione? Quante volte finisce lasciando dietro sé strascichi pesanti per i due protagonisti ma anche per gli eventuali figli?
Però: se analizziamo le cause che hanno portato alla dissoluzione di una bella storia d’amore spesso notiamo che, da una parte e dall’altra, non si è coltivato il vero amore che è accettazione, accoglienza, rispetto, donazione. Spesso usiamo a sproposito questa parola. Quante volte identifichiamo questo sentimento con quello di possesso dell’altro? E da qui discendono gelosie, frustrazioni, soffocamento del processo di sviluppo e crescita dell’amato, rabbia, scontentezza, rottura.
Non possiedo la Risposta che tutto chiarisce ma dentro me “ sento” che se sapessimo amare davvero, i rapporti di coppia ( ma anche quelli di amicizia, familiari,…) funzionerebbero bene e sarebbero fonte di gioia e benessere per tutti. Non solo per il nostro modo di agire che ne consegue.
Anche i sentimenti che proviamo sono contagiosi. Che lo vogliamo o no, che ci pensiamo o no, ciò che siamo, ciò che proviamo influenza la nostra vita e il mondo che ci attornia.Per cui sento che ciascuno di noi è artefice del mondo, responsabile del benessere o del malessere dell’ambiente in cui vive: fisico e sociale.
Scusa Paolo , mi sono dilungata molto, con un solo esempio e non so se in qualche modo son riuscita a rendere l’idea. Per riassumere: il male è legato alla nostra natura limitata e imperfetta ma abbiamo entro certi limiti la possibilità di mitigarlo e di toglierlo. Pensa alle guerre, alle ingiustizie sociali, allo sfruttamento di ambiente e di persone…Noi umani possiamo eliminare il male e il dolore che da tutto questo deriva. Se lo vogliamo davvero.
Poi, con la fede, si può fare un passo oltre. Ma qui è un discorso ancora più impegnativo.