Dopo la decisione di abbandonare l’atomo avvenuta con un vero e proprio plebiscito a giugno ci si chiede quale sia il futuro per l’Italia, specie a seguito dell’attuale congiuntura economica.
Sarà l’Italia in grado di sostenere il fabbisogno energetico nazionale, riducendo anche gli approvviggionamenti esteri?
Il quadro normativo odierno appare instabile ed imprevedibile.
Secondo l’ASPO grazie al fotovoltaico il prezzo all’ingrosso dell’elettricità è stabile nonostante l’incremento del prezzo internazionale di petrolio e gas. Il punto di forza del fotovoltaico è che la massima produzione si registra nelle ore di massima insolazione, proprio quando più alto è il costo dell’energia elettrica prodotta da fonte tradizionale. È evidente quindi l’effetto calmierante del fotovoltaico sul prezzo dell’elettricità, effetto che sarà sempre più marcato, grazie alla riduzione degli incentivi e all’aumento del prezzo del gas naturale (la principale fonte fossile con cui si produce energia elettrica in Italia).
Utilizzando dati di Terna e del GME per i 31 giorni lavorativi dal 1 marzo al 14 aprile scorsi, ASPO Italia e Cautha S.r.l. hanno osservato che Il fotovoltaico ha prodotto energia pari a circa 260 GWh, che costeranno circa 106 milioni di euro di incentivi, pagati ai proprietari degli impianti fotovoltaici attraverso le bollette degli utenti elettrici. La produzione solare ha riguardato soprattutto le ore di massima domanda di energia elettrica, riducendo la produzione richiesta alle centrali tradizionali meno efficienti. In questo modo il fotovoltaico ha calmierato il prezzo dell’energia da un minimo di 1 euro/MWh ad un massimo di circa 15 euro/MWh, generando un risparmio fra 21 e 34 milioni di euro (dal 20 al 32% dell’onere di incentivazione). Non è da sottovalutare la mancata emissione di inquinanti e gas climalteranti. Tale effetto è stato ancor più accentuato in estate quando, per effetto dei condizionatori, le punte di fabbisogno sono più alte e l’irradiazione solare massima.
Sono risultati molto interessanti, la capacità installata fotovoltaica sta continuamente crescendo (oggi siamo a oltre 10 GW) e riesce già a coprire il 3% del fabbisogno nazionale in un contesto in cui il costo dei combustibili è in aumento.
Senza dimenticare che le energie rinnovabili sono un investimento per la salute e la sicurezza energetica dei nostri figli, ed un’opportunità strategica per il Paese (sviluppo tecnologico e industriale delle nostre aziende, incremento della base fiscale e rafforzamento della bilancia dei pagamenti, incremento dell’occupazione).
Secondo Confedilizia tutti i tetti e le facciate degli edifici dovrebbero essere ricoperti di fotovoltaico, essendo disponibile un’area di 763,56 KM2 oltre ai 286,32 km2, con una produzione del fotovoltaico pari al 45% dei consumi elettrici nazionali.
Un’ulteriore proposta di Confedilizia sarebbe di creare una filiera italiana per la produzione di accessori e di pannelli fotovoltaici, oltre a chiedere incentivi per l’integrazione di questi ultimi negli edifici e anche su parti comuni, come condomini.
In definitiva, nonostante tutto, il futuro per l’Italia non è poi così grigio, e produrre energia elettrica sfruttando l’energia potenziale del sole, oltre a rendere disponibile una risorsa utile al progresso ed alla vita quotidiana di tutti, permetterebbe di valorizzare il territorio e contribuirebbe a diminuire i processi di inquinamento ambientale.
Foto di Francesco