Il web dell’energia

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Il sole c’è dappertutto. Così il vento, il calore della terra, le onde del mare. Allora perché dobbiamo pensare che non ci sia abbastanza energia e dobbiamo scavare le montagne, per tirare fuori tonnellate di Uranio radioattivo, importarlo in Italia, sapendo che finirà, costruire mega-centrali costosissime (di quarta generazione), che consumeranno territorio cemento, metalli e dopo 10 anni, iniziare a produrre il 5% dell’energia che ci serve? E poi, lasciare in eredità ai nostri successori per migliaia di anni scorie radioattive da smaltire, visto che ci vogliono migliaia e migliaia di anni per dimezzare la radioattività delle scorie di Plutonio (24.000) e Uranio (fino a 245.000 anni)? Un modello nuovo si sta già vedendo all’orizzonte. La prima fonte di energia è il risparmio. E’ sempre meglio chiudere i buchi di un secchio piuttosto che continuare a pomparci acqua. Il secchio bucato avrà sempre più bisogno di acqua. Quindi la prima fonte è il risparmio mediante nuove tecnologie. Per esempio già esistono le case passive.
Costruendo con precisi criteri si possono eliminare le dispersioni. Riscaldamento a pavimento, isolamento termico (cappotto), eliminazione dei ponti termici, vetri isolanti, disposizione degli edifici, piccoli impianti geotermici che rinfrescano d’estate (al posto degli orrendi e “succhiosi” condizionatori) e recuperano calore dal sottosuolo possono abbattere drasticamente le necessità energetiche di un edificio, fino a farlo rientrare nella CLASSE A, come per gli elettrodomestici. Una volta iniziato il risparmio, possiamo pensare di coprire il nostro fabbisogno con impianti piccoli dimensionati senza esagerare. Un po’ di fotovoltaico sul tetto per l’elettricità, un po’ di solare termico per l’acqua calda, una piccola ventola eolica per sfruttare il vento, una piccola centrale idroelettrica per sfruttare nelle zone di pendenza la gravità terrestre. Se ci sono incentivi per realizzare questi interventi si mette in moto un meccanismo economico virtuoso in grado di far lavorare milioni di persone, dai piastrellisti agli idraulici, ai carpentieri, agli artigiani, agli ingegneri.
Molto più di quelli di un piano Nucleare.
Ci sono riusciti gli svizzeri del Politecnico di Zurigo sul ghiacciaio del Monte Rosa costruendo un rifugio totalmente sufficiente da 128 posti, con un software che “prevede” i fabbisogni e “ottimizza” l’energia erogata.
È già dimostrato che chi ha una casa con pannelli fotovoltaici non consuma tutto quello che accumula. Allora l’energia in più? Semplice, la rimettiamo in rete. Facciamo una grande rete energetica di nostra proprietà per cui possiamo scambiare o vendere l’energia in surplus favorendo così un sistema in cui ogni unità diviene una piccola centrale produttiva, utile per tutti. L’interconnessione di tante piccole sorgenti di energia in un’unica rete è già stata prevista e sostenuta sia a livello Europeo e USA, anche grazie alle considerazioni di illustri studiosi quali Jeremy Rifkin.
“Eccoli, siete sempre i soliti quelli del NO a tutto, NO alle Centrali, no ai rigassificatori, NO agli INCENERITORI, NO agli impianti a biomasse, ma poi come credete che si accendono i vostri Computer? Se fosse per voi, useremmo ancora le candele”.
Quante volte ci siamo sentiti ripetere frasi di questo tono. Ma la realtà è che noi vogliamo l’innovazione, vogliamo andare avanti, vogliamo che le tecnologie comincino finalmente a prendere le distanze dalla civiltà da cui proveniamo, sporca, petrolifera o nucleare. Noi non vogliamo tornare indietro, vogliamo andare avanti. Vogliamo essere PROPRIETARI della NOSTRA ENERGIA. Senza la paura di dover scappare un giorno improvvisamente e chissà dove poi! Senza la paura che i nostri impianti possano diventare incontrollabili e radioattivi.
Dal 2010 inoltre il costo di produzione di un kw da fotovoltaico è inferiore per il continuo miglioramento dei pannelli al costo di un kw da fonte nucleare.
Allora per difendere il NOSTRO interesse dobbiamo rimboccarci le maniche, convincere più persone possibili ad andare a votare per SE STESSI il 12 giugno ai referendum, votare SI al referendum per SPEGNERE il NUCLEARE e non farsi rubare la propria energia e la propria LIBERTA’ di PRODURLA. Non vogliamo ritrovarci con quei condomini sovietici tutti uguali attaccati ad una centrale pericolosa gestita da chi non sappiamo. A Monteveglio, nel Bolognese, hanno iniziato così come in tante altre città del mondo. E’ l’inizio delle economie di rete. Fai diventare anche la TUA CITTA’ una città di TRANSIZIONE..

Riferimenti Web

http://www.thinkice.it/alpnews-singola/141-monterosa.html
http://www.edificipassivi.com/

Solar and Nuclear Costs – The Historic Crossover – A Report by Dr. John Blackburn


http://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_di_Transizione

Articolo ricevuto via facebook da Giovanni Frattini

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