Il Pianeta Verde

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1949

Il pianeta verde (La Belle Verte) è un film del 1996 diretto da Coline Serreau.

Il film tratta, con una chiave umoristica e usando l’espediente comico dell’esternalità, i problemi del mondo occidentale: la frenesia, l’abuso di comando, l’inquinamento ed il consumo selvaggio delle risorse naturali e degli spazi.

Dal pianeta Belle Verte, Arcadia armoniosa di regime comunitario e anarchico abitato da umani come i terrestri ma pacifici, Mila (C. Serreau), vispa vedova con cinque figli, sbarca sulla Terra e si trova a Parigi e comincia la sua ricognizione del nostro mondo metropolitano e delle sue assurdità. Abile autrice di commedie, C. Serreau (1947) si cimenta con una satira alla Montesquieu (Lettere persiane) che ha la sordina e sfiora spesso il banale. I momenti più divertenti sono affidati all’espediente della “sconnessione” telepatica: la partita di calcio trasformata in balletto, il concerto di musica classica voltato in rock indiavolato.

Ancora una volta Coline Serreau sceglie una materia che abbia uno spessore e un interesse con un risvolto sociale, ironizzando acutamente su tante assurdità e ipocrisie del nostro tempo, e ancora una volta sceglie per raccontarlo un essere indifeso, assolutamente incontaminato. Questo personaggio è solitamente il motore di una presa di coscienza rispetto a queste assurdità e ipocrisie.

In La Crisi questa persona era il barbone Michou, in Tre Uomini e una Culla era il bambino che veniva abbandonato, in Romuald e Juliette la donna africana che si rivela più intelligente e più scaltra del suo “padrone”, uomo d’affari. In questo caso Mila rappresenta lo stadio estremo dell’ inconsapevolezza, nei confronti delle convenzioni e allo stesso tempo il massimo stadio della consapevolezza di come stanno realmente le cose.

Liberi dalla competizione, dal profitto, dall’ansia di bruciarsi in fretta consumando il più possibile le proprie energie, gli abitanti del pianeta verde vivono ben più di 100 anni, mantenendo in esercizio il proprio fisico, senza stressarlo, senza avvelenarlo.

Mica scemi però..E se la scena iniziale del film ricorda certe scene bucoliche pasoliniane, e preoccupa la visione misticamente e favolosamente verde di questo mondo del futuro, che al momento non si presenta invece così rassicurante, le ultime scene sono un omaggio al cinema di Fellini, con il suo amore per il circo e i suoi finali danzati, perché ogni movimento sul pianeta verde è armonioso e acrobatico, e ci lasciano con un’ampiezza di respiro e di sguardo, sulle capriole degli acrobati, che danzano magicamente, che non sembrano veri e invece lo sono.

Il film si ricorda volentieri grazie alla gioiosa comicità di molte scene e all’ ampia veridicità dell’assunto inziale: stiamo ad uno stadio evoltutivo veramente “Terra Terra”.

2 Commenti

  1. Me lo sono letteralmente goduto 5 anni fa’ grazie al mio amico Nicholas di TerraNuova, rivisto un sacco di volte e diffuso a macchia d’olio. Ciao
    Sara

  2. Fantastico!!! Ho suggerito la visione mandando questo link a mezzo mondo 🙂 però il video non è più disponibile, potete aggiornarlo? Grazie

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