Il paradosso dell’eccesso

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Capita spesso di leggere queste etichette “del benessere”. Dopotutto sono consigli utili che la società del progresso ci “regala” altruisticamente acquistando una confezione di merendine o di crackers dietetici, iposodici e biologici. “Come smaltire le calorie in eccesso?”, eh sì, questa è la fatidica domanda del nuovo millennio. Una domanda da un milione di dollari per chi trova la risposta più efficace e indolore. Qua c’è una risposta facile: “7 minuti di corsa equivalgono a circa 100 kcal”, pensa che hanno fatto un bilancio energetico per te, per la tua buona salute. Ciò non toglie che devi controllare la tua dieta, facendo calcoli avanzati sulle calorie che ingerisci, esaminando il retro di ogni confezione. Quello che hai mangiato in eccesso puoi bruciarlo andando a correre nel parco in su e giù per il vialetto alberato, arrivandoci magari in auto e quindi bruciando qualche kcal in più di benzina, oppure meglio ancora sul tapis roulant della modernissima e avanzatissima nuova mega-palestra della quale hai l’abbonamento annuale che è super conveniente e che include anche saune e massaggi shiatsu.

Questo ti pare e ti è sempre parso del tutto naturale, quasi scontato. È la società del progresso, questi sono i suoi vantaggi. Puoi mangiare quante merendine vuoi, perché gli esperti hanno fatto un calcolo per cui correndo per 37 minuti al giorno è come se quelle merendine in più non le avessi neanche viste. Sono state consumate, per il mero piacere di consumare qualcosa di invitante.

Ma … ti è mai successo di fermarti un istante a riflettere su quella etichetta informativa? Di osservare la sua “amorevole premura” da un altro punto di vista? Io sì. E devo dire che non appena ho cambiato punto di vista la cosa mi è apparsa del tutto capovolta. Mi sono chiesto: ma per quale motivo dovrei correre ogni giorno per bruciare delle calorie in eccesso? Non sarebbe più semplice e naturale non mangiare affatto calorie in eccesso? Se sono in eccesso che funzione hanno per il mio corpo se non quella di appesantirlo e di peggiorare il suo stato di salute? Che senso ha l’eccesso? Perché un’etichetta su un prodotto che ho acquistato mi dovrebbe dire che nel caso io mangi in eccesso (e la cosa pare sottointesa) dovrei bruciare quell’eccesso andando a correre faticando? Che senso ha? non sarebbe equivalente all’acquistare qualcosa in più rispetto alle mie necessità e poi gettarla direttamente nell’immondizia? Non è un paradosso?

Poi effettivamente c’ho riflettuto bene. È ovvio che in una società basata sulla crescita eterna dell’economia questo è assolutamente normale, anzi è del tutto auspicabile che ci siano tante persone ingorde che non resistano alla tentazione, mangino sempre in eccesso per poi smaltirlo magari con palestre o cure dimagranti che allo stesso modo fanno crescere ancora di più l’economia. Perciò ho concluso: in questa società dell’abbondanza nessun paradosso, godiamoci lo spreco e gustiamoci l’eccesso.

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Mi interesso da qualche anno delle tematiche della decrescita e della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Sono arrivato alla decrescita dopo il mio percorso di studi di ingegneria nel settore della produzione di energia. Durante gli anni universitari sono stato membro attivo dell’associazione studentesca europea AEGEE ed ex presidente della sede locale di Firenze (AEGEE-Firenze). Ho lavorato a un progetto sull’energia geotermica a Budapest, dove sono vissuto per alcuni mesi nel 2009 e nel 2010 e ho scritto la tesi di laurea specialistica. Ho studiato anche la lingua ungherese. Nell’autunno del 2010 ho scritto il saggio Decrescita Felice e Rivoluzione Umana e aperto l’omonimo blog dove cerco di diffondere le mie idee attorno alla decrescita felice e alla filosofia buddista. Nel 2012 ho contribuito alla rinascita del Circolo Territoriale del Movimento della Decrescita Felice di Firenze (MDF-Firenze), di cui sono parte attiva. Ho lavorato nel settore delle energie rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico. Mi diletto nello scrivere poesie “decrescenti” e nello spostarmi quasi sempre in bicicletta. Credo nella sobrietà, nella semplicità e nelle relazioni umane disinteressate come mezzo per migliorare la qualità della vita e cerco ogni giorno di attuarle. Ho scritto due libri sulla decrescita liberamente scaricabili da questo sito: "Decrescita Felice e Rivoluzione Umana" e "Ritorno all'Origine"

3 Commenti

  1. Il Paradosso dell’eccesso: quanto PIL vale la nostra obesità?
    Bello ‘articolo!
    Ho fatto la stessa riflessione qualche giorno fa!!, l’assurdità del nostro sistema alimentare è proprio questa. Il cibo che acquistiamo dovrebbe servirci per sfamarci e approvvigionarci delle calorie necessarie. Dal punto di vista della efficienza energetica dovremo essere contenti se un cibo è molto calorico ovvero in poco spazio fornisce molta energia (un pò come gli sportivi che ingeriscono la barretta prima dello sforzo) ma in realtà di preoccupiamo che abbia meno calorie possibile (es bibite a zero calorie, dolcificanti ipocalorici, etc) perchè siamo mediamente obesi e non abbiamo bisogno di assumere energia, nonostante tutto la nostra industria agroalimentare e’ fortemente centrata sul cibo spazzatura, calorico e certo non salutare (bibite, merendine, snack, etc), nonostante tutto investiamo anche cifre enormi nella pubblicità di questo cibo e non contenti produciamo cibo e diete ipocalorici con cui “purgarci” magari per un pò. Tutto bene alimenta il PIL ma certo qualcuno dovrebbe ricordare che il cibo serve per approvigionarci di energia e proprio le calorie sono questa misura e che se non servono le calorie sarebbe semplicemente meglio non mangiare.
    Chissà quanto vale in % di PIL la nostra obesità?

  2. Mangiamo in eccesso , e poi prendiamo i digestivi. Per dimagrire compriamo le pillole miracolose che di miracoli ne fanno eccome ma per l’industria delle diete! Per non parlare di creme snellenti, fasce e tutte dimagranti…ma solo per il nostro portafoglio!
    Un girone dell’inferno in cui troppi cascano. La pubblicità sui giornali, in tv, per strada fa da esca. E allora?
    Prima di tutto non comprare certe riviste, non guardare la tv, e non alzare gli occhi sui cartelloni pubblicitari per strada.
    La nostre tasche, la nostra sicurezza e salute anche mentale ringraziano e pure l’ambiente!

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