A Bologna, in via Galliera, c’è un locale che si chiama “Il Panino”.
Conoscevo già questo locale perché lo vedevo sempre quando uscivo dal lavoro per la pausa pranzo. Non ci sono mai entrato ma alcuni colleghi di lavoro mi dicevano che loro ci andavano spesso.
Foto 1 Il locale “Il Panino”, poco distante dalla stazione centrale di Bologna
E’ da poco più di un anno che sono in pensione però qualche giorno fa ho letto qualcosa che faceva riferimento al locale suddetto: se ne è parlato a proposito del “panino sospeso”.
L’articolo diceva poco o niente: diceva semplicemente che in questo locale si poteva pagare un panino a favore di qualche persona disagiata.
Dato che abito a Bologna ho deciso di andare in questo negozio per vedere in che cosa consistesse di preciso “il panino sospeso”.
Il locale è gestito da Antonio e Raffaele, due giovani pugliesi.
Foto 2 Antonio, in primo piano, e Raffaele, sullo sfondo: i due gestori del locale
Parlo con Antonio, mentre Raffaele serve alcuni clienti entrati nel frattempo.
Ad Antonio chiedo diverse cose sia proposito del locale che dell’argomento che più mi interessa e cioè del “panino sospeso”.
Il locale è stato aperto circa 5 anni fa. Il locale prepara panini, conditi in vari modi. Mi dice Antonio che molti ingredienti provengono dalla Puglia (come il capocollo, le mozzarelle, melanzane, pomodori e altri ortaggi sott’olio, ecc.) mentre per altri ingredienti (come il pane, mortadelle, salumi e prosciutti) si riforniscono nel territorio bolognese.
Il panino e quanto altro ordinato vien consumato nel locale ma si possano anche preparare per l’asporto.
Ogni tanto Antonio “mi lascia” per servire qualche cliente.
Affrontiamo infine il tema del “panino sospeso”.
Antonio mi dice che l’iniziativa è partita da circa due anni e che l’operazione si svolge in questo modo: il cliente che lo desidera paga, oltre alla propria consumazione, un “panino sospeso”, al prezzo di 5 € (ovviamente una persona potrebbe entrare e pagare un “panino sospeso” anche senza consumare niente: a tale riguardo Antonio mi parla di una signora che in occasione del suo compleanno ha pagato 3 scontrini doppi, cioè da 10 € per scontrino, per complessivi 6 panini sospesi).
Foto 3 Alcuni scontrini di “PANINO SOSPESO”: mi dice Antonio che l’emissione dello scontrino per un “panino sospeso” è una operazione ammessa dalla normativa fiscale
Ma come avviene che le persone disagiate possano usufruire del “panino sospeso”?
Antonio dice che non avviene che una persona entri, stacchi uno scontrino dalla bacheca e ordini un panino: altrimenti davanti al locale ci sarebbe la fila!
Antonio è in contatto con alcune associazioni di Bologna (per esempio “Iperbole”, “Centro emergenza freddo” e “Centro Accoglienza”) che si interessano a fare fronte al disagio che può colpire certe fasce di persone. In accordo con queste associazioni viene stabilito il giorno in cui contemporaneamente sarà preparato un certo numero di panini, sarà staccato un corrispondente numero di scontrini (per esempio 25-30) e sarà consegnato il tutto all’associazione con cui si è stabilito l’accordo.
Antonio evita di preparare panini per tutti gli scontrini affissi sulla bacheca in modo che sulla stessa bacheca ci siano sempre degli scontrini che testimoniano dell’esistenza in corso dell’iniziativa del “panino sospeso”.
Finora l’operazione di preparazione dei panini e stacco degli scontrini è avvenuta 4 volte.
Il pomeriggio in cui ho visitato il locale e ho intervistato Antonio, sulla bacheca c’erano 42 scontrini. I più vecchi risalivano alla seconda metà del mese di marzo mentre ho notato che c’erano molti scontrini emessi nelle ultime settimane del mese di dicembre (forse avvicinandosi al Natale si diventa più buoni!). In linea di massima vengono “sottoscritti” in media 3-4 scontrini al mese.
Quando eccezionalmente si presenta direttamente al locale una persona con evidente disagio allora Antonio prepara un panino e glielo offre.
Con Antonio abbiamo parlato di altri problemi come per esempio del tipo di panini che vengono preparati in occasione dello “stacco” degli scontrini. Sono preparati quattro tipi di panini (la differenza riguarda l’imbottitura): con la mortadella, col prosciutto, vegetariano e con fette di tacchino. L’uso del tacchino al posto degli insaccati (che sono fatti a base di carne di maiale) è rivolto a persone di religione mussulmana.
Breve conclusione
Il problema del disagio di alcune fasce di popolazione è un problema molto serio e molto complesso. Necessariamente anche la soluzione di questo disagio deve essere seria e complessa.
L’iniziativa del “panino sospeso” è una modalità (che bisogna però fortemente incrementare vista l’esiguità degli scontrini per “panino sospeso!) che deve essere necessariamente affiancata da altre iniziative, pubbliche e private, e soprattutto da diverse prospettive di vedere e affrontare il disagio di alcune fasce di popolazione.