Il lavoro nella società capitalistica assume un significato strano…..innaturale e irrazionale. L’uomo per natura deve lavorare per procurarsi ciò di cui ha bisogno, del cibo, un riparo e tutto ciò che rende la vita piacevole. Nelle società complesse ovviamente l’attività lavorativa si specializza per cui ognuno si applica in una particolare mansione. Se nel medioevo un bravo contadino era in grado di provvedere ai bisogni di se stesso e della propria famiglia in modo completamente autonomo, nella società contemporanea dove per vivere è necessario possedere un frigorifero, un boiler, un automobile, un telefonino, ecc ecc l’idea autarchica non è praticabile. Il nostro contadino medievale non pensava di lavorare quando andava nei campi; quella era la sua vita…se voleva mangiare, lui e i suoi figli, doveva arare, seminare, raccogliere, mungere ecc se voleva ripararsi doveva costruirsi la casa fare il recinto ecc. Il suo sforzo aveva uno scopo direttamente riscontrabile. L’uomo oggi vende la sua forza lavoro per ricavare denaro con cui a sua volta comprare beni prodotti da altri…e in una società complessa non può essere altrimenti. Tutto ciò di per se non è irrazionale (anzi la specializzazione delle attività permette la produzione di beni migliori e con minor sforzo da parte di tutti) e non sarebbe neanche innaturale se alla base di tutto ciò non ci fosse una mentalità capitalistica che ha come unico valore fondante il profitto personale. Il lavoro mercificato consente di ricavare profitti da esso. Più si lavora più le imprese ricavano profitto. Ecco che nella società capitalistica il lavoro diventa un valore assoluto ed è possibile che ci siano delle repubbliche fondate sul lavoro.
Altro modo di dire lavoro è travaglio che deriva dal latino “tripalium”, un antico strumento di tortura. Dobbiamo cambiare radicalmente mentalità e considerare il lavoro non più un bene ma un male necessario che va ridotto al minimo.
Bravo Diego. Perchè le cose semplici e naturali sono le più difficli da comprendere? Complimenti….
…è intollerabile l’invadenza della mentalità capitalistica nella vita di noi tutti…veniamo tritati dalla macchina del profitto e soffriamo gettando l’intero mondo sul lastrico. E’ necessario prendere coscienza di questo e ribaltare il sistema…ma come fare?!!
Vorrei solo ricordare al popolo del web che i punti di sospensione continuano ad essere, nonostante il web appunto.