Mi è arrivata via mail la richiesta di firmare una petizione per chiedere al Parlamento Europeo di archiviare la legge “Plant Reproductive Material Law” .
Detta legge, proposta dalla Commissione Europea, renderebbe illegale “coltivare, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non sono stati “analizzati, approvati e accettati” da una nuova pastoia burocratica europea denominata “Agenzia delle Varietà Vegetali europee”.
In pratica si va verso la riduzione della biodiversità. Io aggiungo anche: verso la manipolazione genetica che, opportunamente guidata , consentirà di “ orientare” il mercato ossia di ricavarne benefici economici.
Saranno consentititi solo la coltivazione, lo scambio, l’uso di sementi “ prescelte”.
Qui sta già una grave violazione e limitazione della libertà personale. Ognuno di noi infatti ha il sacrosanto diritto di mangiare il cibo che gli aggrada, coltivato con le sue mani, nel suo campo o orticello, o raccolto tra i prodotti che spontaneamente crescono in natura.
Aggiungiamo poi la motivazione economica che sottostà alla legge. Chi ci guadagna dalla sua approvazione? Come sempre le grandi multinazionali: dalla ricerca , alla produzione, alla conservazione, alla commercializzazione degli unici semi che LORO avranno selezionato.
Questa legge inizialmente è indirizzata solo ai contadini commerciali ma resta il fatto che con la sua approvazione si stabilisce un grave precedente che condizionerà successivamente le azioni del singolo individuo.
Eppure come si è evoluta l’umanità?
Da semplici fruitori dei prodotti cresciuti spontaneamente, gli uomini hanno imparato a conoscere e a gestire il processo semina – coltivazione – raccolto divenendo agricoltori; a conservare parte del prodotto per poi tornare a restituirlo alla terra affinché potesse regalare l’anno dopo nuova messe.
Immaginiamo per un attimo la nostra futura società:
Spariranno le casette con l’orticello coltivato accanto coltivato. Muterà non solo la fisionomia dei nostri paesi ma soprattutto si modificheranno usi, costumi, tradizioni sociali.
La terra diverrà sempre più “ povera” per varietà e specificità ortofrutticole ( per ora).
La nostra libertà sarà sempre più un ricordo “ museale”.
Libertà vo’ cercando e per essa combatto.