Fotovoltaico Versus Automobile

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E se avessi un pò di soldi a disposizione ??  Diciamo una cifra tra i 10000 e 20000 euro, come potrei impiegarli ? Come poteri investirli ?
Analizziamo due casi distinti di spesa, grosso modo attorno alla stessa cifra.
CASO 1): FOTOVOLTAICO
 
 
Un impianto fotovoltaico per una unità familiare ha solitamente una potenza di picco tra 2,5 e 3 kWp. Un impianto FV in Italia produce circa 1100 kWh per kWp installato al nord. Per essere cautelativi prendiamo questo valore per buono anche al centro Italia.
I costi attuali di impianti di piccola taglia di circa 3 kWp sono al massimo 20000 euro.
La tariffa incentivante per il primo quadrimestre del 2011 è di 0,402 €/kWh prodotto.
Quindi:
Potenza di picco installata: 3 kWp
Energia prodotta in un anno: 3300 kWh
Incentivo ricevuto in un anno: 1326 €
Dato che l’incentivo si mantiene invariato per 20 anni, il totale sarà di 26520 euro.
Questo senza contare il risparmio dovuto all’autoconsumo di energia e al guadagno dato dalla vendita dell’energia prodotta ma non consumata, che avviene tramite il servizio di scambio sul posto.
Considerando lo scambio sul posto (che dipendendo dai consumi è difficile prevedere) possiamo stimare di raggiungere i 1600 € annui e quindi poter ammortare l’investimento fatto in 12 anni e mezzo.
Le nostre stime sono state molto cautelative, supponendo un abbassamento del costo dell’impianto e una produzione annua maggiore ci si potrebbe spingere a 10 anni di ammortamento e quindi ai restanti 10 anni di tariffa con completo guadagno.
Gli impianti FV non richiedono revisioni obbligatorie e la manutenzione non è né costosa né periodica, si potrà limitare alla sostituzione dell’inverter e dei pannelli in caso di guasto. In tal senso sono disponibili le garanzie del costruttore da 5 a 10 anni.
Al di là della tariffa incentivante i benefici di un impianto FV con scambio sul posto sono molteplici, infatti installando dei sistemi di rilevamento delle correnti prodotte possiamo azionare le nostre pompe di calore alimentandole completamente con l’energia autoprodotta e utilizzando un accumolo d’acqua calda avere energia termica all’occorrenza. Scambiare energia con la rete elettrica permette, oltre ad avere un ritorno economico dell’energia ceduta, ad altri utenti di usare energia proveniente da fonti non fossili con benefici sulla salute di tutti.
Produrre in loco e scambiare in rete sarà il futuro della produzione energetica.

CASO 2):  AUTOMOBILE


 
I benefici dell’automobile (o meglio definibile come auto-immobile) sono in continua diminuzione. Una persona che oggi vive in aree urbane o sub-urbane oggi non ha nessuna convenienza ad acquistare un’auto. Infatti l’auto potrà efffettivamente essere utile e indispensabile un ristretto numero di volte al mese (viaggi in luoghi non raggiungibili da bus e treno, trasporto di oggetti ingombranti o persone anziane). Per queste poche occasioni in cui non possiamo farne a meno, la soluzione ottima è il noleggio o il prestito da parte di un amico o conoscente.
Un auto di piccola taglia costa circa 12000-15000 euro. Il prezzo di un auto di medie dimensioni si aggira oggi attorno ai 20000 euro (pari al costo di un impianto FV familiare).
Il costo supportato dalla famiglia (che sempre più spesso è una sola persona, in Italia la media è una macchina ogni due persone) per l’acquisto di un’auto non prevede nessun ammortamento, e neppure nessun risparmio, anzi.
Oltre al costo di acquisto, l’auto richiede un ingente quantità di soldi per il suo funzionamento: costo benzina (proporzionato all’uso, oggi il costo è 1,5 euro a litro), il costo della manutenzione (che comunque è dipendente anche dall’uso, più uso la macchina e più ha bisogno di manutenzione), poi altri costi non legati all’uso, costo delle revisioni periodiche, costo della tassa di circolazione, costo dell’assicurazione (500-800 € annui nel migliore dei casi).
Questi sono i costi diretti che deve supportare l’automobilista, tra i quali si potrebbe includere anche i costi per il rinnovo della patente e il costo delle eventuali multe per trasgressioni del codice stradale.
I costi indiretti che deve supportare la società a casusa dell’alto tasso di utilizzo di vetture private, specialmente nelle aree urbane, non sono assolutamente trascurabili anche se difficilmente possono essere contabilizzati efficaciemente.
Costi indiretti legati all’uso dell’auto:
  • Peggioramento della qualità dell’aria nelle zone urbane: aumento malattie respiratorie
  • Aumento della quantità di CO2 a livello planetario: aumento delle temperature
  • Inquinamento acustico e stress dovuto al traffico: peggioramento della qualità della vita e della salute dei cittadini
  • Alta probabilità di incidenti stradali, spesso con effetti gravi, se non mortali, sui guidatori ma anche sui pedoni
  • Deterioramento dei rapporti sociali: il traffico e i mezzi di trasporto privati ostacolano e peggiorano i rapporti umani tra i cittadini
  • Conflitti armati necessari per garantire il controllo dei bacini petroliferi strategici e quindi carburante a basso costo per le nostre economie
  • Smaltimento delle auto in demolizione, delle marmitte e delle batterie
Per ammortizzare un’auto che costa 20000 €, non tenendo conto dei costi di uso (che sono elevatissimi), e ipotizzando di utilizzare la bicicletta per i brevi spostamenti e i mezzi pubblici cittadini con un abbonamento mensile (Firenze costo attuale abbonamento ataf 35 €), il recupero del costo considerando il risparmio dei mezzi pubblici avverrebbe dopo 47 anni!!!
 
RIFLETTENDO UN PO’
Facendo due conti semplici e riflettendoci un pò sopra, se avessi 20000 euro da spendere non acquisterei certo un’auto, ma doterei la mia casa di un impianto fotovoltaico o di altre soluzioni energetiche intelligenti (caldaie a biomassa, eolico, pannelli solari termici, isolamento), dato che i benefici risultanti a livello individuale e sociale sarebbero tanti, al contrario dell’auto-immobile che ha eleveti costi e non ha benefici rilevanti, dato che la sua unica funzione è quella del trasporto privato. Infatti se togliamo casi in cui le abitazioni sono in aree isolate, il trasporto automobilistico è quasi sempre inefficace (traffico in aumento, difficoltà di trovare posteggio, interminabili code per andare in vacanza d’estate). Le alternative al trasporto privato motorizzato sono le biciclette e i mezzi pubblici che dovranno essere potenziati al massimo delle loro capacità.
Un persona saggia non ha dubbi al riguardo, una persona saggia tutto questo l’ha già capito da diverso tempo.

 

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Mi interesso da qualche anno delle tematiche della decrescita e della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Sono arrivato alla decrescita dopo il mio percorso di studi di ingegneria nel settore della produzione di energia. Durante gli anni universitari sono stato membro attivo dell’associazione studentesca europea AEGEE ed ex presidente della sede locale di Firenze (AEGEE-Firenze). Ho lavorato a un progetto sull’energia geotermica a Budapest, dove sono vissuto per alcuni mesi nel 2009 e nel 2010 e ho scritto la tesi di laurea specialistica. Ho studiato anche la lingua ungherese. Nell’autunno del 2010 ho scritto il saggio Decrescita Felice e Rivoluzione Umana e aperto l’omonimo blog dove cerco di diffondere le mie idee attorno alla decrescita felice e alla filosofia buddista. Nel 2012 ho contribuito alla rinascita del Circolo Territoriale del Movimento della Decrescita Felice di Firenze (MDF-Firenze), di cui sono parte attiva. Ho lavorato nel settore delle energie rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico. Mi diletto nello scrivere poesie “decrescenti” e nello spostarmi quasi sempre in bicicletta. Credo nella sobrietà, nella semplicità e nelle relazioni umane disinteressate come mezzo per migliorare la qualità della vita e cerco ogni giorno di attuarle. Ho scritto due libri sulla decrescita liberamente scaricabili da questo sito: "Decrescita Felice e Rivoluzione Umana" e "Ritorno all'Origine"

2 Commenti

  1. Giusto quello che scrivi, speriamo che almeno in città venga usata di più la bici . Perchè le auto non le rendono modificabili con pannello sul tetto e variazione al motore (o meglio ruotino elettrico che però in Italia so che incontra problemi di immatricolazione?)? Nelle giornate di sole ,che sono tante, nei lunghi viaggi si potrebbe “disinserire la trazione fossile”e un bel pannello manterrebbe la velocità…

  2. Il caso 1 è quello che apprezziamo di più. Bisogna solo stare attenti ad analizzare bene gli effettivi consumi della casa. Con il nuovo V CONTO ENERGIA che privilegia l’autoconsumo, è bene affidarsi a personale competente. Tu che sei ingegnere energetico non dovresti avere problemi 😉

    http://www.laltraenergia.biz

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