Elezioni e considerazioni a freddo

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Diversi membri della famiglia di DFSN hanno preso pubblicamente posizione per delle forze politiche nell’ultima campagna elettorale arrivando anche a candidarsi, come nel caso del fondatore del progetto Simone Zuin. Io personalmente, pur essendo convinto della sostanziale bontà del mio voto, ho tenuto un atteggiamento defilato e ora come ora non mi dichiaro né vincente né perdente, semplicemente mi ritengo uno dei tanti cittadini interessati al futuro del proprio paese. La mia vena un po’ anarchica mi porta a pensare che i cambiamenti necessari (decrescita in primis) per la grande transizione che ci attende non passino per progetti governativi  tuttavia, come tante volte ho affermato, fa una enorme differenza convivere con istituzioni politiche che offrano sponde importanti per le proprie iniziative oppure si mettano esplicitamente di traverso.

Sul Web potete trovare ogni genere di analisi del voto del 4 marzo, per cui voglio sforzarmi di portare un punto di vista meno stereotipato e, soprattutto, meno partigiano. Confesso di essere oltremodo nauseato dalla tifoseria pre e post elettorale.

Ecco quindi qualche piccolo punto di riflessione, mi auguro davvero alternativo alle narrazioni consuete.

  • L’astensione continua a farla da padrone (il 27% circa degli aventi diritto ha disertato le urne), anche se in misura più contenuta rispetto alle consultazioni più recenti (in particolare le europee del 2013 dove votò solo il 56% degli elettori);
  • Le due formazioni politiche che possono realmente dichiararsi vincitrici – M5S e Lega Nord – non hanno goduto certamente dei favori della stampa mainstream, chiara testimonianza della quasi totale perdita di autorità dei mass media, che si sono dimostrati una sorta di re Mida al contrario (discorso analogo si potrebbe fare per le raccomandazioni della UE). Ciò dovrebbe far seriamente riflettere sui canali da adottare per diffondere messaggi sulla decrescita così come su qualsiasi altro argomento;
  • Nonostante alcuni articoli apocalittici sul carattere inevitabilmente ‘destrorso’ del nostro paese, non è avvenuta alcuna modificazione antropologica tra gli italiani attuali e quelli che alle europee di quattro anni premiarono il PD con una schiacciante maggioranza. Sulle strategie suicide della sinistra e sul suo eventuale futuro, rimando a un articolo che ho scritto su Apocalottimismo in risposta ad alcune osservazioni di Ugo Bardi;
  • Infuriano le polemiche sulle presunte richieste per ottenere il reddito di cittadinanza pervenute in massa ai CAF di alcuni paesi del sud Italia, caposaldo elettorale del M5S. In realtà, almeno basandosi su quanto affermato dal movimento stesso (vedi immagine sottostante), la sua proposta differisce profondamente dal reddito di cittadinanza incondizionato (basic income) e assomiglia moltissimi alle cosidette politiche di workfare, sul tipo dell’Haartz IV tedesco. A prescindere dalle simpatie per il M5S, è opportuna una discussione approfondita sul tema del reddito di cittadinanza, anche perché può assumere molteplici sfaccettature.
  •  M5S e Lega Nord hanno da tempo dichiarato il loro parere negativo sulle sanzioni economiche alla Russia. Tenuto conto anche delle recenti imposizioni di dazi doganali di Trump in funzione anticinese, potremmo assistere nei prossimi mesi a una ridefinizione importante della politica estera italiana.

Fonte immagine in evidenza: Fotogramma

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Nasco a Milano il 7 febbraio 1978. Sono un docente precario di italiano e storia nella scuola superiore, interessato ai temi della sostenibilità ambientale e sociale. Insieme a Jacopo Simonetta ho scritto 'La caduta del Leviatano. Collasso del capitalismo e destino dell'umanità, edito da Albatross Il Filo.

4 Commenti

  1. Ciao Igor
    credo che alla tua analisi manchi un pezzettino: il forte arretramento della pseudosinistra.
    Questa è una buona notizia perchè vuol dire che, finalmente, gli italiani si sono accorti che coloro che fino ad oggi si sono attribuiti il titolo di “post-comunisti” erano degli impostori.
    Come si può dare la guida di un partito di sinistra a un ex-democristiano, che ha militato nei boyscout?!
    D’altra parte hanno fallito anche coloro che si sono distaccati dal pd; troppo tardi e per troppo tempo hanno avvallato le politiche renziane che solo un cieco sordo muto non sarebbe stato in grado di capire che colpivano i lavoratori e il popolo in genere a tutto vantaggio dell’elite sociale.
    Spero che questa batosta rappresenti uno spartiacque per la sinistra italiana.
    La sinistra italiana deve tornare alle origini perchè questa “sinistra moderna” ha tutta l’aria di un liberismo selvaggio al soldo delle multinazionali.
    Ma qui torniamo al problema di fondo della sinistra nostrana che è sinistra finchè sta all’opposizione e perde i suoi connotati quando diventa partito di governo ahimè!

    Per quanto riguarda i vincitori vanno dette due cose: la Lega ha vinto cavalcando la paura dell’immigrato , cioè ha lavorato in modo miserabile sulla lotta tra gli ultimi e i penultimi.
    La forte affermazione del Movimento 5 Stelle è una buona notizia per noi decrescenti. Ricordo che il suo garante-ideologo, Beppe Grillo è un decrescente che ha creato un blog in cui i temi della decrescita sono affrontati esplicitamente.
    Del resto all’ordine del giorno del programma pentastellato c’è una nuova concezione della mobilità cittadina, la tutela dell’ambiente, un programma energetico che pone particolare attenzione alle rinnovabili, la creazione di un ministero che si occupi del benessere e della felicità delle persone.
    Insomma c’è da essere ottimisti.

    • Ciao Diego, quello che tocchi è un tema che è stato ampiamente sviscerato nel Web e non solo, la mia l’ho detta nella risposta a Bardi sul PD che trovi linkata nell’articolo. Per il resto si tratta di attendere e vedere, se si tratterà come sembra di governo di coalizione bisognerà ulteriormenthttp://www.decrescita.com/news/wp-admin/edit-comments.php#comments-forme capire che cosa resterà di fattibile tra il dire e il fare.

  2. Caro Igor, secondo me hai fatto bene a mantenere un atteggiamento defilato. Io ad esempio sono andato a votare, ma ho annullato, perché il voto dovrebbe premiare una forza politica che ci rappresenti, se non al 100% almeno in buona percentuale. Il problema di noi sostenitori della decrescita è che questa Forza/partito di riferimento non ce l’abbiamo e se anche vogliamo dire che il M5S è quella che più si avvicina (come sostiene Diego), penso personalmente che i 5stelle siano ancora in una fase di crisalide e non sono affatto sicuro che ne verrà fuori una bella farfalla. Mi piacerebbe intravedere all’orizzonte una forza politica che voglia rifondare le basi su cui dovrà poggiare il futuro dell’umanità, sia sul fronte economico che su quello sociale, che ponga sul serio la salvaguardia dell’ambiente al centro del proprio programma, che miri a dare/ridare dignità a tutti gli individui senza enfatizzare il lavoro, che faccia tutto ciò con coraggio, senza annacquare troppo il vino, prendendosi la responsabilità delle proprie scelte al di là del consenso elettorale. 5stelle e lega sono attualmente gonfi di voti, ma camminano sul filo di lama, una bella fetta del consenso che hanno raccolto potrebbe evaporare rapidamente, perché è un consenso basato su aspettative molto differenti tra loro. Io personalmente ne ho piene le palle di sentire i media chiosare sull’abbraccio Dimaio-Salvini, su presunti corteggiamenti e fidanzamenti. La politica è una cosa seria, non un consesso tra innamorati… Non penso ci siano oggi le condizioni per dar vita a un nuovo governo stabile con un programma condiviso, per cui mi aspetto un ritorno a breve alle urne, in vista del quale anche i sostenitori della decrescita dovrebbero porsi il problema di come e dove dare visibilità alle proprie idee.

    • Ciao Danilo, ho preso in considerazione anche di agire come te, non l’ho fatto e credo tutto sommato di aver fatto bene, ma non mi sento né di esultare per la vittoria né di criticarti. Quello che dici non fa una piega, riguardo a un ipotetico governo M5S-Lega è bene ricordarsi che la formazione di Salvini, a parte qualche vago riferimento a ripopolae le montagne, nel suo programma non si interessa di questioni ambientali.

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