Oggi il tema ambientalista è tornato al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica dopo esserlo stato per alcuni decenni tra gli anni 70’ e 80’. Il movimento decrescente viaggia con il vento in poppa, ciò nonostante stenta a conquistare i cuori delle persone e continua a rimanere un movimento di nicchia.
Perché la decrescita non viene recepita? Io credo che il problema di fondo del movimento sia l’assenza di un forza morale. Il programma decrescente si presenta con un pensiero pragmatico privo di ideologia, privo di quelle idee e visioni che scaldano i cuori delle persone.
La visione del mondo decrescente ha tutto per conquistare gli uomini e invece le attività dei decrescenti spesso si limitano a suggerimenti su come fare il sapone in casa, limitare l’uso dell’energia elettrica, ecc piccoli “risparmi ambientali” con cui un gruppetto di persone ambisce a fermare un intero mondo lanciato al galoppo verso il disastro.
D’altra parte le soluzioni ambientaliste messe in campo dai governi sono costose e quindi vanno a vantaggio di coloro che possono permettersele, un esempio su tutti la politica sulle auto elettriche.
Il movimento decrescente non può limitarsi al tema ambientalista, pur importante, ma deve mettere al centro della sua azione una rivoluzione socio economica che trasformi l’economia mettendola al servizio dell’uomo e che sappia affrontare la nuova realtà del lavoro: il lavoro, che non è più un diritto ma torna a essere quello che dovrebbe essere, ossia un dovere per gli individui che, attraverso di esso, laddove ce ne sia bisogno, danno il loro contributo al benessere della comunità di cui fanno parte.
Su persone che arrancano nella miseria, che trascinano le loro vite trascorrendo la maggior parte della loro giornata in attività lavorative faticose e ripetitive il problema ambientale non può far presa; magari sarebbero contenti se il mondo bruciasse con tutte le sue ingiustizie.