COVID-19. Veramente vogliamo vaccinare i minori?

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bimba che si vaccina

Da un po’ di tempo sento parlare in vari canali televisivi di una prossima campagna vaccinale anti covid riservata ai minori. Altrettanto leggo su molti quotidiani e siti web di informazione.

Ad esempio il sito QuiFinanza ci fa sapere che “ l’azienda americana Pfizer ha presentato all’Agenzia europea del farmaco Ema la richiesta di via libera alla somministrazione del vaccino anti-Covid Comirnaty* negli adolescenti dai 12 ai 15 anni d’età….Il colosso Usa e il suo partner tedesco chiedono all’Ema una modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata (Cma) rilasciata per il vaccino in Unione europea, così da poterne estendere l’impiego anche nei 12-15enni. Se l’Ema approvasse, la Cma modificata sarà valida in tutti i 27 Stati membri dell’Ue, spiegano Pfizer e BioNTech”. (QuiFinanza – 30 aprile 2021)

Ma c’è di piu. La rubrica “Focus salute” del quotidiano “Il Messaggero” scrive in data 28 aprile 2021 “Negli Stati Uniti Pfizer e Moderna sperimentano il vaccino anti Covid-19 sui bambini a partire dai 6 mesi di vita. «I bambini possono essere infettati. I bambini possono trasmettere ad altre persone e possono anche diventare sintomatici», dice all’ABC la dottoressa Yvonne Maldonado, professore di pediatria, epidemiologia e salute della popolazione alla Stanford University. Dopo la somministrazione, nell’ambito dello studio, i piccoli verrano seguiti per un anno per comprendere quale siano su di loro gli effetti del farmaco”

Eurosurveillance, la rivista scientifica online del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie riporta i dati su uno studio ancora in corso fatto sulla popolazione di vari stati compresa in fascia di età 0-19, anticipando che dai primi dati risulta un’esposizione alle varianti del virus anche in questa fascia di età. Ne consegue, stando al parere della rivista, la necessità di intervenire coi vaccini.

Forte forse di queste anticipazioni, l’uomo con la mimetica e la piuma sul cappello, il generale Figliuolo, ci fa sapere che una volta messa al sicuro la fascia di popolazione più a rischio si potrà procedere con la vaccinazione di massa.

“Nel frattempo si lavora al piano di immunizzazione degli studenti. Intervenuto all’inaugurazione del nuovo hub vaccinale della Capitale a Porta di Roma, Figliuolo ha svelato quella che potrebbe essere la strategia: somministrare il vaccino anti-Covid a scuola come tanti anni fa, quando però si somministravano dosi contro il vaiolo. Non solo: in un’intervista a La Repubblica il generale ha anche spiegato che per l’estate si sta pensando «di utilizzare strutture presso centri montani o estivi, che potrebbero dare un appeal a quel tipo di utenti. Tutti siamo stati giovani – ha detto – e sappiamo che i giovani a volte si sentono onnipotenti e pensano: “Tanto non lo prendo”. Ma così possono colpire congiunti più anziani». (Il sole 24 0re – 3 maggio 2021).

Direi che non ci sono dubbi. Nelle intenzioni del governo italiano (e di altri governi europei) c’è procedere ad una vaccinazione anti-covid estesa ai minori, come minimo nella fascia di età 6-18 anni.

Si potrebbe dire: beh, se c’è un rischio perché no… E allora vediamolo questo rischio e facciamolo nella maniera che più di ogni altra è al di sopra di qualunque sospetto, ovvero riferendoci ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità.

L’ISS pubblica e mette a disposizione un report costantemente aggiornato sui decessi in Italia da Covid, con varie possibilità di restringere il campo di ricerca, tra queste anche quella di analizzare i dati per fasce di età. (invito chi vuol toccare con mano i dati dell’ISS a scaricare il pdf relativo a questo link Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia (iss.it)

L’ultimo aggiornamento di questi dati è del 28 aprile 2021, quindi piuttosto recente.

La prendo un po’ alla larga, così tanto per creare un po’ di souspence.

Nella fascia 0-50 i decessi sono stati 1312 (su un totale di 118.592) ovvero l’1,1%

Nella fascia 0-40 i decessi sono stati 296, cioè lo 0,2%. Di questi 174 avevano gravi patologie pregresse.

Nella fascia 0-19 i decessi sono stati 24, cioè lo 0,02% !!!

Ora qualcuno dovrebbe spiegare a me (e agli italiani tutti), perché con un rischio di morte dello 0,02%, cioè praticamente nullo, vogliamo somministrare a tutti i minori un “vaccino” che è tuttora classificato come farmaco sperimentale, non assimilabile ai vaccini tradizionali, in quanto mette in campo una nuova tecnologia mRNA (ovvero un messaggero che va a interferire con l’RNA del sistema immunitario innato). Non molto diversa è la faccenda nel caso del vaccino Johnson&Johnson che usa una tecnologia mDNA. Diverso ma non troppo il principio dei vaccini AstraZeneca e Sputnik. Il primo per veicolare l’informazione usa un adenovirus di scimpanzé geneticamente modificato, il secondo un adenovirus umano.

In ogni caso parlando di minori dobbiamo prendere in considerazione solo i vaccini mRNA, perché il vaccino AstraZeneca è sconsigliato ai minori di 18 anni dalla stessa casa produttrice. (vedi foglio illustrativo AstraZeneca riportato nel sito dell’AIFA).

Detto in altre parole stiamo pensando di somministrare a giovanissimi per i quali il covid non rappresenta nessun serio rischio un “vaccino” (in realtà un vettore di modifiche genetiche) per il quale gli stessi produttori indicano nello 0,5% la possibilità di casi avversi gravi per Moderna e nell’1,1% per Pfizer! (vedi foglio illustrativo dell’AIFA sui vaccini mRNA)

Prevengo una possibile obiezione che già sento, ovvero ‘non lo si fa solo per loro, ma per proteggere le persone a rischio che potrebbero essere contagiate dai giovanissimi’. Ma come ?!? Non stiamo portando avanti a tappe forzate una campagna vaccinale proprio per mettere al sicuro i più deboli, over 80, over 70, over 60…? Tutti costoro entro l’estate saranno vaccinati e allora dove cavolo finisce la ratio per cui dovrei vaccinare i giovanissimi ? Sono al primo posto le ragioni della loro salute o le ragioni economiche legate agli interessi delle aziende produttrici ?

In questa pacata e razionale esposizione dello stato delle cose e del perché ritengo del tutto illogica una vaccinazione estesa agli under 18, ho volutamente omesso di fare riferimento ai rischi connessi all’uso di un farmaco sperimentale che va ad interagire col nostro sistema immunitario. Rischi che, sia chiaro, esistono per tutti i vaccinati, mica solo per i giovanissimi. Alcuni scienziati del settore (virologi, immunologi, biochimici, ecc ecc) hanno preso posizione contro l’uso spregiudicato dei vaccini, ritenendo a torto o a ragione, che gli effetti indesiderati di un farmaco che va a modificare gli equilibri consolidati del nostro sistema immunitario si vedranno nel tempo e potrebbero anche essere molto pesanti.

Attenzione, non parliamo per ora di danni certi e dimostrati, siamo ancora nel campo di un discorso ipotetico, ma non è un periodo ipotetico dell’irrealtà, è un periodo ipotetico della possibilità. Il tempo farà chiarezza su questo campanello di allarme.

Una cosa però la possiamo dire già subito. Mi riferisco alla questione del  peccato originale antigenico, conosciuto anche come “effetto Hoskins“,che si riferisce alla propensione del sistema immunitario umano ad utilizzare la memoria immunologica, piuttosto che ricreare nuovi anticorpi, in seguito ad una seconda esposizione al patogeno, anche se con caratteristiche diverse da quello originario. Questo effetto è stato testato e accertato con i virus dell’influenza. In pratica si è verificato che persone che sono ricorse a frequenti vaccinazioni antinfluenzali si sono rivelate più fragili di fronte ad una forma mutata del virus, proprio perché il loro sistema immunologico reagiva come che avesse a che fare col vecchio virus.

Ora, considerato che il virus SARS-Cov-2 è un virus mutageno del tutto simile ai virus influenzali e che quindi è nella sua natura mutare frequentemente, non vedo una buona prospettiva in una campagna di “vaccinazione continua” quale quella che ci stanno prospettando

Ognuno faccia le sue riflessioni e si comporti come crede per se stesso. Ma decidere anche per i figli minori, che sono del tutto attrezzati per debellare il Covid, comprese le sue varianti, senza ricorrere a vaccini sperimentali è un’altra cosa. E’ una faccenda molto delicata, alla quale bisogna pensare non una, ma cento volte !

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Avevo 60 anni quando ho cominciato a collaborare a questo blog, ora qualcuno in più. Mi occupo prevalentemente di musica, ma anche di informatica e di grafica web. La mia è una formazione umanistica (liceo classico, Scienze Politiche, Sociologia). Ho collaborato a lungo all'informazione e alla produzione di trasmissioni cultural-musicali di una nota emittente bolognese. Conosco il pensiero e le opere di Serge Latouche ed ho cominciato ad interessarmi con passione e continuità ai temi della decrescita dopo la lettura di "Entropia" di Jeremy Rifkin (10 anni fa). Vorrei contribuire, nel mio piccolo, ad arricchire queste tematiche e a dare una speranza soprattutto alle nuove generazioni.

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