Automazione, non esageriamo.

0
2243
Divisione del lavoro
Divisione del lavoro
Divisione del lavoro

Adamo il Fabbro (http://en.wikipedia.org/wiki/Adam_Smith) nel primo capitolo del suo libro descrive l’efficienza di una fabbrica di spilli in cui un operaio stira il filo di ferro, un altro lo taglia a pezzettini, un altro lo prepara a ricevere la capocchia… eccetera, fino a quello che li incarta nelle bustine.

L’efficienza nell’automazione delle fabbriche dell’ottocento, sfociata nella catena di montaggio di Henry Ford (http://history1900s.about.com/od/1910s/a/Ford–Assembly-Line.htm) ha certamente contribuito al successo del capitalismo ed ha iniziato la societa` dei consumi. Se un bel giorno nel futuro l’umanita` riuscira` a liberarsi da tali malattie gli insegnamenti di Adamo saranno ricordati come crimini contro l’umanita`.

Abbiamo fatto molta strada da allora, ci sono da tempo macchine automatiche che eseguono le varie operazioni produttive mentre l’operaio le guarda annoiato tutto il giorno pronto a risolvere eventuali problemi. Ormai tali macchine sono robotizzate e presto saranno capaci di autoripararsi.

Ma cio` che tutti dimenticano e` che, almeno fino ad oggi, tali macchine vengono progettate e costruite da uomini e quindi c’e` la speranza che l’operaio che non sara` piu` necessario a pestare chiodi possa usare il cervello per progettare la macchina che fa il suo lavoro.

E man mano che le macchine divengono piu` complesse, servono piu` progettisti ed ingegneri per farle quindi rimane la speranza che ci continuera` ad essere lavoro per tutti… quelli che vogliono o possono studiare…

Ma ora c’e` chi giura che sta arrivando l’intelligenza artificiale, cioe` le macchine sapranno auto-progettanrsi ed auto-costruirsi e non serviranno nemmeno piu` i tecnici e gli ingegneri.

Ma perche` una macchina dovrebbe sentire il bisogno di costruirne un’altra ? Forse che le macchine provano fatica, paura di morire, pigrizia, bisogno di potere ? Che tali difetti siano parte della natura umana e` ovvio, ma saranno anche parte della natura dei robot ?

O dovremo forse pensare che i robot intelligenti, proprio perche` intelligenti, capiranno da soli che il consumismo non ha senso, che distruggere le risorse terrestri potra` solamente portare alla fine stessa dei robot ?

Se l’intelligenza artificiale sara` veramente tale, arrivera` per forza alla conclusione che la crescita per se stessa non ha senso, le macchine quindi smetteranno di lavorare e ci lasceranno in pace, oppure ci potranno addirittura rieducare verso un futuro piu` equilibrato lasciando parte dell’attivita` agli esseri umani, specialmente laddove l’improvvisazione (si spera) sara` ancora vincente rispetto alla rigidezza di un robot.

Ma, se l’intelligenza artificiale non sara` poi cosi` evoluta e se, specialmente, sara` comunque asservita agli interessi di chi avra` le finanze per produrla industrialmente, allora le cose potrebbero precipitare verso una societa` in cui laddove il lavoro di un umano sara` meno costoso di quello di un robot avremo ancora schiere di mani a pestare il ferro per fare i robot.

Cioe`, ad esempio la scarsita` delle famose terre rare che servono a fare i motori passo-passo che servono a muovere le braccia dei robot rendera` economicamente piu` vantaggioso continuare ad usare mani umane per certi lavori manuali; ecco che gli umani diventeranno schiavi dei robot che saranno i servi di altri (pochi) umani.

Potremmo quindi immaginare che in una societa` di un futuro non tanto lontano ci saranno i soliti ricchissimi, serviti da una classe media di robot costruiti da una classe proletaria di schiavi umani.

Se e` vero che, anche grazie ad internet, arriveremo per forza all’intelligenza artificiale ed alla robotizzazione della societa`, come evitare che ogni capacita` di lavoro umano venga distrutta ?

 

 

CONDIVIDI
Articolo precedenteQuello a cui andiamo incontro è il peggiore dei mondi possibili
Articolo successivoCreare il Silenzio
Non credo nelle definizioni, ma dovendone scrivere una mi posso definire un inventore appassionato di autosufficienza. Ho studiato ingegneria meccanica, servito come ufficiale di Marina e fatto varie esperienze lavorative, dalla multinazionale al piccolo ufficio di progettazione. Poi ho deciso di diventare imprenditore nel campo della ricerca e sviluppo, realizzando sistemi di propulsione per nanosatelliti, sistemi ottici e nanosatelliti completi che permettono di ottenere immagini della terra a costi migliaia di volte inferiori a quelli dei satelliti normalmente usati dai governi e dalla grande industria. Negli ultimi anni mi sono dedicato allo studio di come le moderne tecnologie possono essere d'aiuto in una societa` sostenibile ed a misura d'uomo e ritengo di aver trovato la soluzione a patto di trasformare l'organizzazione del lavoro in modo da rivalutare la creativita` e l'efficienza dell'individuo in tutte le sue capacita` rispetto alla massimizzazione del profitto monetario.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci qui il tuo nome

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.