C’è un tema che mi disturba e che appare spesso sotto forma di pubblicità su internet o sui giornali. Come dimagrire prima di Pasqua, Natale, Vacanze,…
Questa pubblicità, che gioca con frustrazioni e desideri abnormi di cibo e di piacere, di linea e di abbuffate, è indegna della situazione criticissima vissuta da molta gente che non sa cosa mettere in tavola a pranzo e a cena.
Qui o in mille altri luoghi di questo squilibrato mondo.
Gioca sulla ignoranza di molti che non sanno come ( e quanto) esagerare nella quantità di cibo ( senza magari badare alla qualità) possa essere tossico per l’organismo quanto una generica dieta basata su prodotti che inibiscono la sensazione di fame.
Vuoi vedere che la dieta migliore ce la suggerisce la crisi economica? Che ci fa inventare piatti con le foglie di verdura che qualche tempo fa avremmo scartato, che ci suggerisce di riciclare pane vecchio, resti di pietanze anziché buttarle nell’”intelligente” umido che produrrà sì humus e energia, ma solo dopo aver
“ bruciato” lungo la strada enormi risorse di tempo, di denaro e di energia appunto.
Se poi a un cibo leggero( perché condito con misura), privo di strane salse costose e malsane, ci si aggiunge una buona camminata o pedalata per non consumare auto e benzina, che dite? Arriveremo alle grandi festività in linea e sani? Potremmo andare in spiaggia contenti della nostra linea asciutta?
Soldi, soldi buttati sfruttando debolezze, fragilità e ignoranza umana.Ma non esiste un garante anche nel settore pubblicità?
Fonte foto da corriereinformazione.it