Vuoi per una scelta consapevole, vuoi perché bombardati dai mass media e da tutto ciò che ci circonda e quindi privati della possibilità di ragionare razionalmente, gli individui nelle società del consumo desiderano fare esattamente la vita che fanno: impiegare tutto il loro tempo in attività che gli consentano di procurarsi denaro da spendere nel minor tempo possibile. Se fosse solo per questo ben poco potremmo fare noi decrescenti perché non è moralmente corretto costringere le persone a fare qualcosa che non desiderano.
Ma il mondo, purtroppo non è solo “la società occidentale”: Vi sono due terzi del pianeta che soffrono in conseguenza del nostro stile di vita. A partire dalle prime esplorazioni, intorno al 1400 gli europei hanno conquistato e depredato il resto del mondo per soddisfare la propria avidità. Questo saccheggio continua tutt’ora. Uomini, donne, bambini nelle zone povere del pianeta soffrono pene infernali come conseguenza delle nostre azioni. Lo stesso pianeta terra rischia il collasso per lo sfruttamento di risorse naturali a cui è soggetto. Tutto ciò giustificato con una sola magica parola: “CRESCITA ECONOMICA”. A questo punto possiamo ben dire che l’economia è il male e che pensare e agire da decrescenti è azione buona.
ciao diego , seguo oramai da tempo i principi della”decrescita felice ” , ammetto con fatica , nel mio piccolo cerco di seguire uno stile di vita che sia il piu’ possibile attento alla salvaguardia dell’ecosistema . penso comunque sia giunta l’ora non solo di sensibilizzare , ma di fare anche proposte . vero , l’attuale sistema basato sui consumi sfrenati non puo’ essere il futuro , questo agli occhi di tutti ( eccetto dei piu’ miopi ) , non potra’ continuare ancora per molto . ma le critiche dovrebbero essere accompagnate da proposte . e la prima domanda che sorge spontanea e’ questa : come si puo’ fare in modo che tutti si abbia una vita il piu’ possibile dignitosa , senza poverta’ e miseria , senza i consumi che danno a ciascuno di noi il lavoro il quale e’ il volano principale della societa’? mi sorge spontaneo rispondere : eliminando la ricchezza , dando tutto il ricavato a uno stato onesto che poi provvedera’ a distribuire in egual misura senza eccessi . ma se non sbaglio , e’ cosa gia’ provata , che falli’ miseramente . come allora ? esiste una terza via ? perche’ ripeto , fino ad oggi ho sentito molte critiche , ma poche proposte . e sarei felice , visto che a me non ne vengono in mente di ascoltare qualcuno che ne ha . cordiali saluti . mauro . milano
..un piccolo semplice passo sarebbe la riduzione dell’orario di lavoro…anche se questo comportasse una riduzione dello stipendio…è probabile che le prime spese a essere eliminate siano quelle superflue.
..d’altra parte è inevitabile che questo avvenga perchè l’aumento della produttività ci costringerà a diminuire la forza lavoro.. vedrai che ce la faremo…ciao mauro
…eppoi caro mauro quel che è successo in passato con i vari regimi comunisti non è diverso da quello che avviene in tutti i tipi di organizzazione sociale e cioè che la ricchezza e i privilegi si concentrano in coloro che detengono il potere…questo ci insegna che non si può cambiare la società se non cambiano gli individui che la compongono….se andiamo a vedere oggi nelle società occidentali ci sono tutte le possibilità e le istituzioni per la creazione di una società equa….siamo noi che con i nostri comportamenti alimentiamo le disuguaglianze sociali…io continuo ad essere arrabbiato più con “il popolo” che con chi ci governa..