Cosa spinge gli individui nelle società occidentali a diventare dei consumatori incalliti?
Sicuramente in questo atteggiamento c’è una componente legata al piacere di possedere oggetti nuovi che poco si discosta dal desiderio infantile di avere giocattoli sempre diversi. D’altra parte il consumo serve all’individuo per affermare la sua posizione sociale e in questo senso si parla di consumo vistoso. L’individuo occidentale diventa così facile preda delle pubblicità con cui le nostre care multinazionali forgiano milioni di animali da consumo….sempre più consumatori e sempre meno uomini. L’individuo occidentale perde la sua umanità che è costituita dall’uso della ragione e diventa una specie di automa che reagisce automaticamente alle sollecitazioni dei messaggi pubblicitari. Anziché pensare, ragionare, curare se stesso, il proprio corpo i propri affetti, l’individuo (per la gioia degli amministratori delegati e dei consigli di amministrazione) ha in mente solo due pensieri: guadagnare il più possibile per poter acquistare di tutto e di più.
Il compito di chi vuole invertire questa tendenza che ci porterà all’auto distruzione è quello di svegliare gli uomini affinchè comincino a comportarsi da essere pensanti che mettano al primo posto la propria felicità e quella di tutti.
Credo che l’umanità debba essere fondata dall’uso dell’intuito e del buon senso più che dalla ragione che invece è lo strumento attraverso cui l’occidentalità ha basato la società dei consumi. La ragione è una “funzione” vuota che porta a qualunque risultato, anche paradossale, come la matematica del resto. La ragione non può spiegare la vita e l’universo, ma può soltanto interpretarli matematicamente, finendo inevitabilmente nell’assurdo.
…sarebbe fin troppo facile consumare ciò di qui abbiamo necessità e invece spesso rinunciamo al necessario per il superfluo. Non siamo più esseri razionali che perseguono il proprio benessere ma animali da consumo manovrati dagli spot pubblicitari…dov’è l’uomo?
..non voglio dire che intuito e sentimento siano estranei all’uomo ma sono spesso legati alla sfera personale. Per organizzare milioni o miliardi di persone è necessario adottare la razionalità altrimenti diventerebbe impossibile soddisfare le passioni di tutti. Del resto il buon senso non è altro che la razionalità ammorbidita sui bisogni umani.
Rinunciare a consumare bene non necessari per dedicarci a rapporti basati sulla convivialità è indispensabile, c’e’ però un punto critico, gli amici che si frequentano anche loro sono vittime ed a volte inconsapevolmente carnefici di una società basata sui consumi, e per frequentarli devi scendere a dei “compromessi consumistici”, cioè frequentare posti o far parte ad eventi che non condividi, sennò rischi di trascurare la loro amicizia che in molti casi è leale e sincera. Come risolvere quindi il dilemma empatica-entropia??
…il percorso di decrescita è graduale: pian piano adottiamo stili di vita razionali senza rinunciare alle nostre amicizie e alla vita sociale
Già nel 1956 Günther Anders scriveva che la società dei consumi ci sta facendo diventare “uomini di massa per consumare prodotti di massa”. Siamo sempre più sottomessi ad affaristi senza scrupoli, a gente bieca che per interesse strettamente economico rende tutto mercato (persino i sentimenti).
Francesco, credo che tu abbia perfettamente ragione, ma i cambiamenti sociali richiedono sempre qualcuno che vada controcorrente.
..sono d’accordo con te ma sono anche convinto che con piccole rinunce potremmo far saltare il “sistema”
…scusa Adolfo non avevo finito: è vero che siamo sempre più uomini di massa intenti a consumare prodotti di massa ma è anche vero che nessuno ci sottomette ma siamo noi stessi a sottometterci a questa logica…con piccoli cambiamenti del nostro stile di vita possiamo cambiare il mondo..
Parafrasando I. Illich “Col favore della crisi,delle catastrofi,o dei cataclismi, la società può entrare in una fase di effervescenza propizia per un cambiamento radicale”. Bisogna cominciare a de-credere, io lo sto facendo, devo solo capire come convincere le persone a me più care, con azioni che danno il buon esempio? oppure cercando un conflitto dialettico? Credo sia essenziale cercare di non imporre un nuovo stile di vita a nessuno, sarebbe contrario ai principi compartecipativi della filosofia della decrescita, cercherò di parlare quando è essenziale farlo, e di agire e tacere quanto è essenziale tacere ed agire. 🙂
…dare l’esempio è il miglior modo di promuovere le proprie idee: quando ad esempio i tuoi amici vedranno che facendo piccole rinunce ti puoi permettere di lavorare part time e avere molto più tempo libero