Lo so, è insensato criticare il pubblico dei social network e poi continuare imperterrito a utilizzarli. Allora, dopo l’ennesima situazione assurda accaduta con il mio precedente articolo in difesa degli attacchi calunniosi ricevuti da Crisanti, cerco di prederla sul ridere e sfrutto il fatto per scriverci sopra una favola.
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C’era una volta un reame che venne contagiato dal virus Divoc-91, costringendo a praticare distanziamento sociale, chiusura di attività economiche nonché veri e propri lockdown della popolazione. Dopo mesi di grandi annunci, diverse corporazioni dei maghi annunciarono di essere riuscite a realizzare pozioni contro il virus di efficacia inaudita in tempi record, di gran lunga inferiori a quelli normalmente necessari.
Il mago Trifoni, uno dei più consultati durante la pandemia, dichiarò il suo scetticismo:
Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre una pozione magica. Per questo, senza dati a disposizione, io non assumerei la prima pozione che dovesse arrivare tra due mesi. Perché vorrei essere sicuro che questa pozione sia stata opportunamente testata e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie. Io sono favorevolissimo alle pozioni magiche, ma queste di cui si parla sono state sviluppate saltando la normale sequenza fase 1, fase 2 e fase 3. Questo è successo perché hanno avuto fondi statali e quindi si sono potuti permettere di fare insieme le tre fasi perché i rischi erano a carico di chi aveva dato i quattrini. Ma facendo le tre fasi in parallelo, uno si porta appresso tutti i problemi delle varie fasi.
Le dichiarazioni di Trifoni crearono grande scandalo, ma quasi nessuno entrò nel merito delle argomentazioni: era un mantra continuo su Web e televisioni all’insegna di ‘parole irresponsabili’ o ‘sconsiderate’, ‘terrorismo mediatico’… alla trasmissione televisiva Quattro e Mezzo, il direttore del quotidiano La Scopa Minimo Giannone ne mise in dubbio le capacità e addirittura lo paragonò a coloro che negavano l’esistenza del Divoc, violando le misure di sicurezza e addirittura danneggiando i maghi che provavano a curare i malati con gli incatensimi già a disposizione.
Jello, un piccolo blogger, rimase molto disgustato dall’intera vicenda. Non aveva simpatia particolare per Trifoni, ma trovava intollerabile che proprio lui che si era battuto per i lockdown e le chiusure più serrate ora venisse additato a negazionista del virus, anche perché non aveva invitato ad alcun boicottaggio, aveva solo proferito una presa di posizione personale. Anche a Jello, nel suo piccolo, era capitato che sue dichiarazioni venissero volutamente travisate e sapeva quanto fosse squallida quella condizione: decise allora di pubblicare un video-reazione su TheyTube alla sciagurata esternazione di Giannoni, per poi condividerlo su Faccialibro, il social media più diffuso nel reame.
Jello sapeva però che il pubblico di Faccialibro tende alla superficialità, per cui volle pararsi le terga dall’accusa che sicuramente qualcuno gli avrebbe mosso per il semplice fatto di aver difeso Trifoni: quella di essere un no-pox, minoranza molto attiva sui social che nega la validità delle pozioni magiche o addirittura le ritiene dannose per la salute. Nel post in cui condivise il video, scrisse allora una premessa che gli pareva a prova di bomba:
I dubbi di Trifoni sulla celerità con cui sta venendo prodotta la pozione anti Dicov possono anche essere gigantesche castronerie, ma essendo argomentati meritavano repliche altrettanto circostanziate, invece dello sciacallaggio mediatico a cui è stato sottoposto, vedi l’Intervento del direttore de La Scopa Minimo Giannoni alla trasmissione Quattro e Mezzo.
Così facendo, metteva anche le mani avanti sul fatto che non si permetteva di giudicare sulla bontà delle pozioni, non avendone competenza non essendo un mago: il punto focale era la solidarietà verso qualcuno che aveva subito ingiustamente uno squadrismo mediatico. Gli pareva di essere stato chiarissimo.
Dopo qualche minuto arrivarono le prime notifiche di commenti al post, e Jello rimase esterrefatto. Iniziò così un botta e risposta serrata su Faccialibro.
PROVOCHINO: HO PROPRIO L’IDEA DI ELIMINARE LA VS AMICIZIA
JELLO: Ma perché scusi? Qual è il problema? Non possiamo parlarne e capirci meglio? C’è qualche aspetto che abbiamo trascurato, errori nel video o altro?
BURIOSO: Se una pozione viene approvata da organismi europei e nazionali vuol dire che ha passato tutta una serie di passaggi che ne confermano la sua validità sotto ogni aspetto… a meno che voi non siate stati presenti alle manifestazioni no-pox di qualche tempo fa.
JELLO: Ma quale no pox! Comunque il tema dei controlli è stato sollevato proprio da Trifoni, chiedendo di vedere i dati dei test. Ma Giannoni non ne parla, dice solo che ‘bisogna fidarsi’ in astratto.
BURIOSO: La magia non è un’opinione. L’incatensimo che tramuta il piombo in oro non si decide con un’alzata di mano.
JELLO: Ma questo cosa c’entra con le dichiarazioni di Giannoni contro Trifoni? Che tra l’altro è un giornalista, mica un mago!
PROVOCHINO: E’ inutile che proviate a discutere con me, io non parlo con i no-pox. Tempo perso.
JELLO: Ma io non sono un no-pox!
LEON_RINA: Dai temi che tratti si vede che sei un no-pox, magari non lo ammetti esplicitamente.
JELLO: Guardi che se fossi no-pox lo direi a chiare lettere, avrei il mio stuolo di fan come tutte le icone no-pox e farei migliaia di visite con il blog, mica le miserie che racimolo!
BURIOSO: Sono libero di pensarla come voglio e secondo me tu sei un no-pox. Per tua norma e regola esiste la libertà di opinione.
JELLO: Un attimo, con tutto il rispetto penso di sapere meglio di lei quale sia la MIA opinione su di un certo argomento, no? Guardi, le condivido questo pezzo di qualche anno fa dove scrivo espressamente dell’importanza delle pozioni.
JELLO: Ma che risposta é?!
PROVOCHINO: Vedo che siamo nervosetti, eh? Fai un bel respiro e calamati!
JELLO: Mi vengono attribuite opinioni non mie e infamanti e dovrei stare tranquillo?
BURIOSO: La prossima volta evita di postare certa roba se non vuoi commenti negativi.
JELLO: Ma quale roba? Ma di cosa state parlando? Ma avete visto il video, ditemi dove diamine ci sarebbero concetti non-pox!
BURIOSO: Mi rifiuto di vedere roba no-pox. Mi informo sulle pozioni dove e come voglio io.
JELLO: MA IN QUEL VIDEO NON DO INFORMAZIONI SULLE POZIONI!!! SOLIDARIZZO CON TRIFONI!!! MA COME FA A GIUDICARE LE COSE SENZA VEDERLE!!!
LEON_RINA: Vedo che non sei in grado di accettare un pensiero diverso dal tuo, proprio come tutti i no-pox. Che poi striscerete implorando la pozione magica contro il Dicov, quando ci sarà!
PROVOCHINO: Addio, buona vita.
JELLO: Buona vita anche a lei! Magari se farà lo sforzo di comprendere quello che veramente vuole dire la gente invece di interpretarla come le fa comodo sarà anche migliore!
Jello spense rabbiosamente il pc e si buttò sul letto. Non era la prima volta che succedevano situazioni simili, e il suo blog oramai colava a picco nelle visualizzazioni. Uscì di casa e andò a farsi un giro per sbollire un po’ l’amarezza.
Era consapevole di non essere un grande comunicatore, di non avere lo stile adatto per fare il blogger. Sapeva altresì, però, che il crollo delle visite era dovuto al fatto che da qualche tempo aveva deciso di creare contenuti secondo un impegno preciso: fare un’informazione coraggiosa prima di tutto con il proprio pubblico, senza mai cedere alla paura di non di pubblicare qualcosa solo per ragioni di audience. Tanti blogger davano in pasto ai loro follower né più né meno di quello che volevano sentirsi dire, tattica che esportata sui social network era la ricetta ideale per il successo facile. Jello, pur ammettendo di aver strizzato l’occhio in passato a questo genere di operazioni, era risoluto a non ricadere più nella trappola.
Tornando a casa, riaccese il computer e, quando vide nuove notifiche sul post di Trifoni, incrociò le dita. Questa volta, però, si trattava di persone che difendevano la sua presa di posizione dalle accuse totalmente infondate di essere un no-pox. Jello quasi si commosse per la cosa e si rasserenò. Capì che c’è un senso a fare il blogger per poche ma buone visualizzazioni
La favoletta (un pò troppo esplicita come favola…) ribadisce cose che già sai. In linea di massima i social sono il luogo dei pecoroni, delle truppe cammellate e, purtroppo va detto, degli ignoranti. Se vuoi nel senso buono, ovvero persone che ignorano, cioè che non sanno, perché conoscere costa tempo e fatica e loro la vogliono facile ! Ovviamente ci sono le eccezioni, ovvero quelli che quando non sono d’accordo non ti offendono e non ti levano l’amicizia, ma si fanno venire qualche dubbio e accettano il confronto. Ciò detto il problema è un altro, ovvero che DFSN ha perso visibilità nell’area ecologista-ambientalista-riformista-progressista senza acquistarne in aree se vuoi più marginali ma più disposte ad aprirsi al pensiero critico e a sostenere un’informazione seria e documentata sui temi della decrescita. Su questo punto ci sarebbe anche da chiedersi se non sia il caso di riportare gli argomenti ospitati nell’alveo centrale della Decrescita, evitando di divagare troppo. E’ vero che Decrescita, Economia, Politica, Ambiente, Energia sono argomenti strettamente correlati, ma la mia impressione è che già da un po’ su DFSN si è parlato di tutto… Non è una critica personale (mi metto anch’io tra coloro che hanno divagato), credo però che un “richiamo all’ordine” non sia sbagliato. I blog sono come le persone e come dovrebbero essere anche i partiti e i movimenti politici, hanno bisogno di una loro identità. Quanto alle critiche e alle offese sui social non darti pensiero e ricorda un detto orientale: molti nemici, molto onore.