La “nuova società” di Beppe Grillo

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In un recente discorso, Beppe Grillo si è interrogato sul futuro della società su come potrebbe evolvere il sistema economico e il lavoro nei prossimi anni. Queste tematiche sono da sempre al centro dei suoi spettacoli e della sua azione e proprio il desiderio di costruire una società diversa che superi il paradigma capitalistico consumistico lo ha spinto a fondare il Movimento 5 stelle, grande protagonista della scena politica attuale.

Indubbiamente il comico genovese strizza l’occhio al movimento decrescente ma non lo fa mai in modo palese perchè, leader di un movimento politico, rimane costantemente a caccia di consenso; e in una società letteralmente bombardata dall’idea che crescita economica e lavoro siano cose buone e che il rallentamento economico è l’anticristo, non può permettersi di sposare apertamente tali idee.

Ma le idee su un futuro diverso non sono semplici opinioni ma fatti inevitabili e le soluzioni che la decrescita mette in campo – e che il movimento “vorrebbe mettere” in campo – sono le uniche risposte possibili a un futuro che avanza e che ci viene incontro come il muro va incontro a un treno lanciato su di un binario morto.

Una economia incentrata su lo sviluppo infinito e la necessita di dare piena occupazione, stretta tra l’esaurimento delle risorse naturali di un mondo finito e la crescita tecnologica che riduce la quantità di lavoro necessario, non potrà che collassare nel breve periodo.

Come molti sociologi prevedono in futuro non ci sarà più il lavoro da reddito e quindi salterà l’intero sistema capitalistico consumistico. Il lavoro tornerà ad essere quello che era originariamente prima che venisse mercificato dal capitalismo, tornerà ad essere quello che “dovrebbe essere”, cioè il doveroso contributo che ogni individuo da al suo gruppo umano affinchè sia garantito il benessere collettivo.

Tornerà in voga l’idea di comunità dove si potrà mettere al centro il bene collettivo che dovrà prevalere sull’interesse individuale.

Ovviamente questa è la via possibile che risolverebbe i problemi che affliggono le società e che via via si stanno ingigantendo: esaurimento delle risorse, cambiamento climatico, disoccupazione di massa, guerre civili ecc ecc, mettendo a rischio il futuro dell’umanità.

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...sento che il modo migliore per spendere la mia vita è quello di fare qualcosa di buono per i miei simili...e al momento la cosa migliore è quella di risvegliarli dal torpore intellettuale in cui sono stati ridott dalla societa consumistica capitalistica....

10 Commenti

  1. Una volta tanto nessuna ambiguità nei 5 stelle. La quinta stella, mai rinnegata, è “SVILUPPO” e, dato che ormai le macchine fotografiche sono tutte digitali, ciò significa …

  2. Vorrei far notare che in presenza di incremento demografico, che sarà riccamente garantito in Europa dalla popolazione immigrata, parlare di decrescita del PIL diventa assai improbabile.

  3. L’Africa sta crescendo al punto da superare Cina e India alla fine del secolo, in più c’è il cambiamento climatico. Dove sbarcheranno ce l’hanno detto oggi la Francia (dopo quello che hanno fatto in Libia) e la Spagna. Comunque, per tornare sul tema, spero che Grillo non abbia del tutto perso di vista i principi del movimento, credo che l’obiettivo di governare soli li stia tenendo incollati ai sondaggi, nel tentativo di conservare un elettorato disomogeneo e unito dalla lotta ai privilegi. Continuo a sostenere che hanno bisogno di esperti ed economisti per rilanciarsi. Un saluto.

  4. Il Pil puo’ anche non significare nulla, il problema vero e’ lo stile di vita di noi occidentali che consumiamo come cavallette e ci infastidiamo se gli abitanti di altre zone del mondo vengono a riprendersi il maltolto

  5. D’altra parte il movimento decrescente tende a concentrare la sua attenzione solo sull’aspetto ambientale trascurando il piano sociale e morale della questione. Per questo fatica ad scaldare i cuori dei suoi sostenitori. Pensare decrescente significa progettare una società nuova che elimini la sofferenza e le ingiustizie e semini felicita.

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