Il legno storto dell’umanità

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“Da un legno storto come quello di cui l’uomo è fatto non può uscire nulla di interamente dritto” (Kant)

Nell’epoca dei lumi – che epoca, ricolma di speranza! – i pensatori, dopo secoli e millenni di buio della ragione, vollero liberare l’uomo dai condizionamenti, dalla cultura, dalla religione e da tutto ciò che non fosse razionale. Kant il magnifico incitava l’uomo e l’umanità a uscire dallo stato di minorità in cui per troppo tempo erano caduti. La rivoluzione francese fu una delle conseguenze di questa presa di coscienza (anche se le cause erano di natura irrazionale, cioè la fame e la miseria della popolazione).

La Grande rivoluzione fini tragicamente e, come reazione al diffondersi della ragione (che per molti aveva un sapore troppo democratico), diede vita a una ondata di sentimenti irrazionalistici.

Nel frattempo i pensatori applicarono il loro filantropismo di stampo razionalistico allo studio della società concentrandosi sulla classe operaia che allora si affermava in quanto protagonista della nascente società industriale. Ecco il marxismo, che si configura come la scienza della società in grado di comprenderne i mutamenti e l’evolversi e, se applicato, di cambiare il destino dell’uomo liberandolo dalla schiavitù e dalla miseria. In realtà anche il marxismo, che doveva essere puro esercizio di ragione in grado di conoscere i fatti (così come in fisica si osserva la caduta dei gravi o in astronomia si tracciano i pianeti), diventa un’ideologia; e in quanto ideologia il marxismo perde il suo spirito razionale; ancora una volta la libera e naturale attività razionale che dovrebbe essere prerogativa dell’uomo viene imbrigliata da una dottrina che, nella sua chiusura all’esperienza, richiede non più una adesione che deriva dalla ragione ma una fede cieca e incondizionata.

L’uomo rifugge la libertà ed è restio a usare liberamente la sua ragione. Così su questo pianeta non cammina, e forse non ha mai camminato (salvo qualche rara eccezione), l’uomo ma un c’è sempre un nazista, un cattolico, un leghista, un rumeno, un terrorista, un luterano ecc ecc

L’umanità attende ancora la nascita dell’uomo, del superuomo di Nietzsche che esce dallo stato di minorato e vive una vita responsabile, decidendo ciò che è bene e ciò che è male, fondando la sua morale sulla propria razionalità, quella prerogativa umana che ci fa essere tali.

Come nella metafora buddista le culture e le società umane passano di ideologia in ideologia, di religione in religione rinascendo in continuazione e non pervenendo mai a quel risveglio che le liberebbe dall’infelicità.

Non è che nella Germania nazista degli anni ’30  si ebbe una congiuntura sfortunata per cui nacquero milioni di pazzi pervertiti decisi a creare una razza superiore e ridurre l’interà umanità in schiavitù; quegli individui vennero indottrinati e ad un certo punto credettero che quella fosse la cosa giusta.

Anche la nostra cara società capitalistica occidentale indottrina e noi crediamo fermamente che l’unico modo di vivere sia quello di diventare dei perfetti lavoratori-consumatori a disposizione delle scintillanti multinazionali che, mentre usano noi, mettono a ferro e fuoco il resto dell’umanità e l’intero pianetà sfruttandone le risorse, inducendo guerre e spargendo immondizia ovunque.

Ogni bimbo che viene al mondo si trova inserito in un contesto socio-culturale che ne determinerà l’esistenza, indicandogli i valori di riferimento gli scopi e gli obiettivi della vita. Che sia un piccolo indiano d’america che aspiri a diventare un abile cacciatore e un grande guerriero determinato a sterminare gli uomini bianchi invasori, o che sia un piccolo bimbo tedesco della Germania nazista degli anni ’30 deciso a diventare un aguzzino delle SS pronto a stanare gli ebrei  per eliminarli o che sia un bimbo italiano dei nostri tempi che aspiri a diventare un calciatore famoso o a partecipare ad “Amici” o a diventare un imprenditore di successo, ognuno in base all’ambiente in cui cresce fa propria un’idea della vita e crede fermamente che ci sia un unico e solo modo giusto di vivere la vita.

I bambini nelle società occidentali cominciano a fare “orari d’ufficio” all’età di due anni circa, quando vengono inseriti negli asili nido per assecondare l’attività lavorativa dei genitori. Questo è il primo imput fondamentale con cui il bambino piccolino forse comincia a capire cos’è la vita! Capisce che la mamma è disposta ad abbandonarlo tutta la giornata per qualcosa che è molto più importante di lui! IL LAVORO! Questo stile di vita comincia presto e verrà abbandonato solo in tarda età quando sarà raggiunta l’agognata pensione (un giorno un bimbo di seconda elementare stremato dalle fatiche scolastiche mi ha chiesto quando sarebbe andato in pensione lui!).

Armati di lanterna andiamo, come Diogene, alla ricerca dell’uomo perchè solo quando qualcuno si sveglierà realmente potremo sperare di cambiare le cose e creare un mondo migliore. Anche il pensiero decrescente rischia di diventare una ideologia se alla base non ci sarà  la libera e razionale attività di persone pienamente consapevoli.

Immagine in evidenza: caricatura di Immanuel Kant

 

3 Commenti

  1. Caro Diego, più che un commento questo mio è un elogio, condivido infatti ogni parola di questo articolo che ho letto con attenzione, anche perché ha toccato alcuni punti fondamentali della mia educazione umanistica e laica. Anzi, a dimostrazione della mia attenzione ti invito ad eliminare due piccoli refusi : liberebbe anziché libererebbe e, verso la fine, imput anziché input (ma sono sciocchezze che ti segnalo bonariamente). Ho apprezzato molto anche la chiusura con cui metti in guardia dal rischio che anche il pensiero decrescente si trasformi in ideologia…

    • Ciao Danilo…son contento che condividi il mio pensiero…per gli “svarioni grammaticali” mi scuso ma scrivo questi brevi articoli sempre di getto e non mi fermo mai a controllare eventuali errori…anche se devo ammettere che la grammatica non e’ il mio forte…del resto il mio prof. di italiano alle medie era uno psicanalista…

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