La Primavera, un bacio tra le stelle

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eclissi-3-300x125E’ previsto un Bacio per l’esordio di questa primavera. Un bacio ancestrale, fatto di stelle e di spazi siderali: Sole e Luna si specchieranno l’uno nell’immagine dell’altra ed emaneranno una luce inquietante, nera. Un’eclissi totale. Anche del cuore.

Oggi, 20 marzo, dalle isole Svalbard ai paesini del sud Italia, il cielo farà sfoggio del suo fascino più oscuro e in quel bacio scriverà ancora una volta la storia dell’umanità, atterrita e deferente davanti al mistero dell’universo. Questo evento oscurerà tutti gli altri esordi: chi guarderà i fiori sbocciare, se le stelle decidono di amarsi in pubblico?

Eppure i narcisi sono lì, semplici nella loro eleganza giallo oro, tesi a sfidare il gelo di un inverno recalcitrante. Sono temerari, i narcisi, fiori antichi che portano il nome di un cacciatore superbo della sua inoffuscabile bellezza. E per quella avvenenza, una ninfa morì. Seguiva il suo Narciso da lontano, paga di ammirarlo di sfuggita tra i boschi, attendendo uno sguardo, un’attenzione, un bacio. Ma la Bellezza si negò all’Amore e quel bacio non venne mai.

Il Sole e la Luna si baceranno oggi per loro, all’alba di una primavera che, invece, non sarà avara né di bellezza né d’amore: lei ama il tepore e le piogge improvvise, perché, dice Calvino, “la fantasia è un posto dove ci piove dentro”.  Tutto così rinascerà indisturbato, come ogni anno, noi per primi. Sentiremo comunque il risveglio, tra mille preoccupazioni, e capiremo che siamo sempre parte di un ciclo importante, che per ogni morte c’è una nuova gemma e, a dispetto di tutto il gelo, una nuova estate.

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Sono i narcisi a dircelo, non si faranno intimidire da un disco nero nel cielo. Anzi. Sapranno vedere nell’oscurità quel bacio e svetteranno impavidi come sono soliti fare. Porteranno l’incanto e rinnegheranno la crudeltà che una leggenda ha voluto fosse legata al loro nome. Non si accontenteranno di guardare il riflesso della loro immagine né si risparmieranno: detesteranno la solitudine e faranno dono di sé.

Il gelido cacciatore non venne mai alla sua ninfa. La primavera, invece, è qui.

Un bacio tra le stelle, un temporale inatteso e la Bellezza che si concede, finalmente libera, all’Amore.

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Non è importante "chi" sono, ma "cosa" mi propongo di essere e con quanta tenacia mi ci proietto. Sono dunque madre, sono moglie, sono per metà sarda e per metà napoletana e, in entrambi i casi, straordinariamente fiera di esserlo; sono una contadina, con tanto da imparare. Ambientalista, per necessità, e piena di passione civile, per vocazione. E credo nell'integrazione, nelle persone, nell'impegno, nella mia terra così martoriata, nel valore delle parole, in quello della decrescita e nella felicità come traguardo raggiungibile ogni giorno. La mia finestra sul mondo e sul web è http://www.georgika.it

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