Foto da misteryhunters.wordpress.com
12 ottobre: anniversario della scoperta dell’America.
Si può continuare a celebrare un simile evento? Perseverare a guardare il mondo in modo strabico: noi, gli scopritori, siamo il centro, gli altri un contorno, nemmeno così importante tanto da poterlo cancellare?
L’arrivo europeo nelle Americhe ha causato la distruzione dei popoli indiani che lì vivevano da secoli di secoli.
I pochi sopravissuti a volte vivono in riserve a loro destinate, una prigionia in fondo, privati di dignità, della loro identità. Cancellate tradizioni e culture autoctone soppiantate da quelle dei vincitori.
L’Europa si recò da colonizzatrice anche in Africa e in Australia. Anche qui gli indigeni sono in minoranza, estraniati e senza radici, non vivono più secondo le loro abitudini ma non sono nemmeno integrati nel nuovo sistema.
La storia degli esploratori, dei conquistatori, dei colonizzatori europei troppo spesso non fu ricerca di altri popoli , di storie diverse, di culture nuove da amare e rispettare bensì di terre da sfruttare, di popoli da sottomettere.
Questa epopea sarebbe da riscrivere con la penna e l’occhio e il cuore di chi viveva nelle terre ” scoperte” e conquistate.Che cosa ci racconterebbe una storia così! Pianti, morti, umiliazioni, schiavitù, privazioni….
Serve un cambio profondo di prospettiva: gli uomini di ogni angolo della Terra, dell’Universo, sono simili tra loro, compagni di viaggio, diversi, ma con pari dignità.
In questo Nuovo Mondo non ci sarebbero più nè vincitori nè vinti, nè conquistati nè conquistatori.
E la Terra sarebbe un pianeta da amare e rispettare, di cui scoprirne le meraviglie solo per gustarne la stupenda grandezza. La Terra e quanto contiene.